Area 51 (foto LaPresse)

Storm Leopolda 51

Maurizio Crippa

Ragioni per invadere la convention renziana alla ricerca della stessa cosa per cui i "cercatori di Verità" si danno appuntamento nella base del Nevada: gli alieni

Quanto spaventoso possa apparire Nicola Zingaretti con in testa la zazzera gialla di Naruto, non lo sappiamo immaginare. Servirebbe un disegnatore di manga giapponesi, bravo. Ma ci sarebbe da aver paura, sì. Però se tanto ci dà tanto, con la penuria di idee che avvolge come una nebbia cosmica il Nazareno su come fermare il vento festoso dei vivaisti, tanto che il capo è costretto a firmare di suo pugno la tessera della Lorenzin manco fosse quella di Rosa Luxemburg, bisogna prepararsi. Loro, i piddì, vogliono capire cosa c’è dentro davvero, e chi e quanti, nella nuova Creatura. E soprattutto come s’è trasformato l’Alieno (l’alieno coltivato in pancia alla Ditta, come appunto in Alien, che poi se li mangia tutti). E l’idea è arrivata dal Nevada. Dove ieri è andata in scena la più grande idiozia travestita da manifestazione del weekend. A livello planetario. Tutto era partito come uno scherzo su Facebook: andiamo tutti di corsa, attraverso il deserto, all’assalto dell’Area 51. Correndo con le braccia di dietro, come Naruto. Se saremo davvero tanti nessuno potrà fermarci e qualcuno di noi entrerà. A scoprire la Verità. In tempi in cui Conte riesce a penetrare alla festa di Articolo 1, non è stato difficile convincere milioni di matti. Tanto che la contea di Lincoln, ha minacciato di far pagare i danni a Fb se dovrà perder tempo a rastrellare il deserto per trovare migliaia di dispersi. Ma che importa, scoprire cosa sia davvero questa Italia viva vale il prezzo. Parrucca gialla, braccia dietro e assalto alla Leopolda 51. Contea di Renzi, Firenze.

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"