Ecco come si costruisce un impero mediatico fondato sulle fake news

Redazione

Un gioco online trasforma gli utenti in “creatori” di false informazioni da veicolare attraverso il web e i social. Lo abbiamo provato per voi 

Quella che si concluderà tra poco più di una settimana non è stata, ed è parere unanime, una bella campagna elettorale. Confusione fuori e dentro le coalizioni, partiti che si rincorrono a colpi di promesse elettorali, cittadini che provano con fatica a orientarsi per arrivare ad un voto che sia il più possibile consapevole. C'è però un tema che, più di altri, ha catalizzato l'attenzione delle forze politiche: la battaglia contro le fake news. Basta guardarsi intorno ed è tutto un fiorire di ingerenze straniere, troll scatenati, notizie false che diventano virali sui social.

    

Da tempo Google, Facebook, Twitter & Co. annunciano rivoluzioni con l'obiettivo di proteggere gli utenti dalle falsificazioni online. I governi altrettanto. Ma l'impressione è che i cambi di algoritmo e le iniziative legislative abbiano prodotto poco o niente. Il punto debole della strategia è, come spesso accade, l'educazione. Anche il sistema più efficace, infatti, nulla può davanti al singolo che, messo davanti allo schermo del suo computer e del suo smartphone, ha tutta la libertà di decidere ciò che per lui è vero. Anche se non lo è.

   

L'organizzazione olandese Drog ha deciso di ribaltare i termini della questione e, in collaborazione con alcuni ricercatori dell'università di Cambridge, ha creato una gioco online: “Bad news.  Lo scopo non è individuare le fake news e denunciarle, ma crearle fino a diventare il proprietario di un vero e proprio impero mediatico fondato sulle fake news. Per una volta insomma, i protagonisti non sono i buoni, ma i cattivi (che come insegnano secoli di letteratura e cinematografia sono di gran lunga più affascinanti dei primi).

 

L'analisi offerta dai creatori del gioco è molto semplice: su 47 milioni di account Twitter circa il 15 per cento è composto da “bots”, cioè software che si comportano come utenti reali e che vengono utilizzati, soprattutto in campagna elettorale, per diffondere disinformazione. Il gioco permette agli utenti di sperimentare tutti i metodi e le tecniche su cui si fonda il sistema delle fake news. Lo abbiamo testato per voi.

 

Il primo passo consiste nel lanciare un tweet che esprime la propria rabbia nei confronti di chi governa, dei media o che sostiene una teoria cospirazionista.

 

   

Di fianco un “termometro" indica il numero di follower conquistati con il tweet e il nostro livello di credibilità. Decidiamo di attaccare i media: 25 follower. Prima di aumentare il nostro seguito, però, il gioco ci chiede di rispondere indicando, in una scala da 1 a 7 se alcune notizie sono più o meno affidabili. Ci vengono sottoposti dei tweet del New York Times, della Hbo, del Wall Street Journal e di testate sconosciute come il Daily web news e The International Post Online. A questo punto dobbiamo creare un account fake e diffondere, attraverso questo, una falsa notizia. Twittiamo, come se fossimo Donald Trump, che siamo pronti a dichiarare guerra alla Corea del Nord: altri 31 follower. Ci vengono mostrare alcune reazioni possibili al nostro tweet, e nel frattempo crescono i nostri seguaci (siamo a 78) e anche il nostro livello di credibilità. Siamo pronti per creare un sito web (o in alternativa un blog). Scegliamo un nome “The best words”, uno slogan “The Best Words: tutto quello che non vogliono farti leggere!” e assumiamo il ruolo di direttore del sito. Siamo già a 178 follower e superiamo il primo step quello dell'“imitazione” (imitare una persona realmente esistente o un sito web di informazione).

 

 

A questo punto non ci resta che giocare con le emozioni delle persone. Possiamo sollecitare le loro paure con notizie riguardanti gli Ogm o i cambiamenti climatici. Possiamo postare articoli o creare meme. Ad ogni azione corrisponde una reazione che si concretizza in un aumento di followers e in una crescita della nostra credibilità. Sempre attraverso Twitter proviamo a creare uno scandalo. Creiamo 4.000 bot e attacchiamo il governo. Successivamente vestiamo i panni dei cospirazionisti e lanciamo la nostra battaglia contro i vaccini (vi ricorda qualcosa?). Quindi affrontiamo i “fact checker” che provano a smontare il nostro lavoro. L'ultimo step consiste nell'applicare le tecniche imparate alla notizia di un disastro aereo. Fake news dopo fake news il gioco è terminato. Abbiamo conquistato oltre 9.000 follower. Il nostro livello di credibilità è piuttosto alto. Ma non è una buona notizia.  

 

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