Foto del Kheel Center via Flickr

Copio @lucasofri per non dire cazzate in proprio

Maurizio Crippa

Il direttore del Post parla (bene) di informazione, lettori, problemi veri e questioni mal poste

Le fake news sono un grave problema dell’informazione. Ma anche copiare gli articoli degli altri, diciamolo, è brutto. Però, a non essere stupidi, è meglio copiare un articolo intelligente che scrivere cazzate in proprio. Così avrei voglia di copiare tutto il testo che @lucasofri ha scritto sul suo blog Wittgenstein sul Post col titolo “A cosa servi”. Non potendo farlo, per spazio e deontologia, invito a leggerlo. Parla di informazione, lettori, problemi veri e questioni mal poste. Cito l’inizio: “La ricca categoria ‘indignazione contro i giornali e i giornalisti’ è da una parte una porzione della grande categoria contemporanea ‘indignazione conformista contro tutto per affermare se stessi ed esistere’ ma dall’altra ha pure dei solidi e quotidiani argomenti”. Si spiega che i giornalisti solitamente non sparano balle perché sono dei servi venduti, ma perché lavorano male e le loro testate ritengono che vada bene così. E’ una questione di qualità, mercato, verifica del proprio lavoro e di quel che si legge. La fine: “Quando cominceremo, da lettori, a mettere in discussione le informazioni che riceviamo perché false, e non perché ‘serve’ a prescindere dal ‘gioco che fanno’ secondo la nostra ingenua supponente lettura, magari avremo un ruolo in tutto questo: al momento creiamo la domanda”. Aggiungerei solo una domanda: non è che il vero problema dell’informazione, e della democrazia, è la qualità scadente (eufemismo) dei cittadini lettori?

Di più su questi argomenti:
  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"