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contro mastro ciliegia

Torino e gli scontri con la Polizia: servirebbe un monologo per antisemiti

Maurizio Crippa

Appello ai volenterosi difensori della democrazia contro la censura: chi può spiegare ai violenti che a Torino gridano “fuori i sionisti dall’università” – che è un po' peggio della censura –, e attaccano gli agenti che il vero fascismo è proprio il loro?

Se ci fosse disponibile e libero/a da gravosi impegni democratici, tra qui e il 25 aprile, qualche autorevole resistente o resistenta anti censura, qualche professionista del monologo antifascista – non per forza un top level à la Scurati, bastano le seconde file e le terze e perfino i figuranti  tipo Bonelli & Fratoianni che annunciano un esposto “alla Commissione europea sull’ingerenza del governo finalizzata alla censura e al controllo dei media” – ecco, sarebbe bello che si prendesse la briga di scrivere e recitare un monologo sui veri nuovi fascisti, anche detti antisemiti. Come quelli, soliti facinorosi e replicanti di terz’ordine dei coetanei delle università americane, che ieri hanno dato l’assalto a Torino al Castello del Valentino dove era in corso una “Conferenza degli Addetti scientifici e spaziali e degli Esperti agricoli” ospitata dal Politecnico, al grido “fuori i sionisti dall’università”. Nel loro linguaggio sarebbe sostegno alla Palestina (dal Giordano al mare, sembra di capire). Ecco, se qualche illuminato, qualche volenteroso antifascista, fosse disponibile a spiegare cos’è la libertà e cosa la censura violenta, sarebbe il benvenuto. Bastano poche parole, che tanto di più non capiscono.

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"