Foto Ansa

contro mastro ciliegia

Un tram chiamato eco-ansia

Maurizio Crippa

Chiedere a Mariolino Corso o ai messicani col sombrero come resistere al caldo sole d'estate. La foto (in mostra) di un tram di Torino e un ansioso commento raggelante su un giornale. Il sudore percepito e altre ansie da gen Z

La generazione degli estinti ribelli, e quella ansiosamente Z, non se lo possono ricordare, ma quando arrivava aprile Mariolino Corso, il sinistro di Dio, abbassati i calzettoni per non sudare sui polpacci si posizionava nella fascia del prato di San Siro all’ombra, e da lì non si schiodava più anche se gli toccava trotterellare incongruamente a destra. Anche i messicani delle vignette fanno la siesta all’ombra del sombrero, e di rado d’estate in città si vede un mattoide camminare sul marciapiede lato sole. C’est la vie, vissuta senza patemi. Ma la Biennale Tecnologia di Torino ha indetto un concorso fotografico (molti giovani) per documentare l’eco-ansia urbana da cambiamento climatico. Che certo che esiste, non è questo il punto. Lo spunto è la foto da cui parte un ansioso, per dir così, articolo della Stampa, tanto accalorato da risultare raggelante quanto alla logica. La foto mostra un tram d’estate, con tutti i passeggeri seduti come Corso nel lato in ombra. Maddai? “Il termometro segna 38° e un tram della linea 9 costeggia il Valentino… Sappiamo bene cosa sia viaggiare d’estate sui mezzi senza aria condizionata, ma vederlo immortalato in uno scatto mette a disagio, facendo quasi percepire il sudore e scatenando in noi l’eco-ansia”. Percepire stanca. Anzi fa sudare. 

  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"