Manenti, spia e negoziatore Il capo dei servizi segreti esterni si occupa di trattative in Libia e in Siria Redazione
“Non è istituzionalizzando l’islam che eviteremo attentati” Lorenzo Vidino, esperto di estremismo a Washington: “Più intelligence contro lo Stato islamico in Europa” Stefano Basilico
Infiltrati, rivoluzionari e intelligence L’audizione di Alberto Franceschini, ieri di fronte alla ennesima commissione parlamentare sul caso Moro, è stata lunga ma, tutto sommato, non sono emerse grandi novità. Massimo Bordin
Né lone wolf né low-tech, il terrore jihadista va oltre le semplificazioni Capire di cosa parliamo per affrontare il problema. Centrali, in questa disfida analitica, sono i termini di “lone wolf”, i lupi solitari, e la recente categoria – avanzata da esperti americani – di “low-tech terrorism”, un sorta di bricolage amatoriale del terrore. Riccardo Redaelli
Quanti sono i richiedenti asilo che dovrebbero lasciare l’Italia e invece spariscono? Si può distinguere chi scappa dalle persecuzioni e ha diritto a una protezione da chi invece vuole colpirci? E soprattutto è possibile controllare chi si radicalizza? Viaggio nelle maglie caotiche del nostro sistema giudiziario. Cristina Giudici
La dissimulazione del jihad Sono moderato, diceva l’attentatore di Rouen. Gli abbiamo creduto. Redazione
La foglia di fico dell’intelligence "Sono le religioni che prevalgono sulle altre religioni; se non abbiamo paura della morte, la polizia ci interessa poco”. Con queste parole, sei mesi dopo la strage nella redazione di Charlie Hebdo, lo scrittore Michel Houellebecq si rivolse alla Revue des Deux Mondes. Redazione
Il modello israeliano anti terrorismo nelle parole di Yishai, ex direttore della radio dell’esercito di Gerusalemme “Siamo un teatro piccolo rispetto all’Europa, quindi tutto è più facile. Ma poi: intelligence, intelligence, intelligence. Detenzione amministrativa e controlli approfonditi su sospettati e familiari. Ma il terrorismo resterà a lungo con noi”. Daniel Mosseri
La Francia ha rischiato altre dieci stragi islamiste Un nuovo rapporto svela le minacce terroristiche sventate di un soffio dai servizi dall’inizio dell’anno. Tra gli obiettivi principali ci sono rappresentanti dell’autorità pubblica e persone di confessione ebraica. Mauro Zanon
Perché a Dacca l’Isis ha scelto di colpire il business internazionale Il 2015 è stato caratterizzato da una serie di attentati volti a colpire il settore turistico. In Bangladesh a essere stati colpiti sono gli stranieri che lavorano sul territorio soprattutto con industrie del settore tessile, sfruttando la manodopera bangladeshi. La collaborazione sempre più stretta tra Italia e Giappone in materia d’intelligence.