(foto LaPresse)

Attenti ai test

Enrico Bucci

Bocciati i kit rapidi inglesi, non abbastanza accurati per lo screening massivo. Le regioni sono avvertite

Il governo inglese ha dovuto ammettere che i test sierologici che ha ordinato non serviranno a nulla nel contrasto al Covid-19. Il professor John Bell, Regius Professor di Medicina all’Università di Oxford, ha dichiarato che nessuna delle nove aziende che hanno fornito kit rapidi e test sierologici diversi ha potuto dimostrare che i test avessero l’accuratezza necessaria per lo screening massivo della popolazione. In particolare, come correttamente richiamato dal prof. Bell, test di mercato che sono dichiarati accurati e precisi sulla base di 100 prove, quando si esaminano per esempio 20.000 campioni risultano assolutamente insufficienti: è il problema dei falsi negativi e dei falsi positivi, che nei giorni passati ho richiamato qui. Avendo già piazzato un ordine preliminare per 17 milioni e mezzo di test, il governo inglese ha a questo punto dichiarato che, in assenza di prove del loro funzionamento, nessun altro test sarà ordinato e si cercherà di cancellare gli ordini pregressi.

 

Ora più che mai, prima di procedere a ordini di centinaia di migliaia di test rapidi non validati con rigore, sarebbe il caso di chiedersi se non occorra per esempio richiedere i dati sui kit testati a Oxford, per evitare di buttare soldi e denaro; e se non sia il caso di aspettare le validazioni dei nostri laboratori – in primis l’Istituto superiore di sanità, ma anche altri – prima di avventurarsi a fare proclami sulla validità e l’opportunità di esami massivi senza kit che siano stati accuratamente esaminati dal punto di vista delle loro reali capacità diagnostiche.

 

Oppure le varie amministrazioni regionali credono di poter fare a meno della scienza, e vogliono ripetere l’errore del governo inglese, che in tutta fretta ha acquistato kit sierologici da fornitori identificati non si sa bene su che base, per accorgersi poi di aver gettato al vento soldi pubblici – o peggio, in assenza di una reale e solida validazione come quella di Oxford, di aver causato una nuova epidemia di Covid-19 sulla base di diagnosi errate?

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