Chiudono i reparti Covid
Il contenimento dei nuovi focolai pare funzionare. Contagi in calo a Roma e nel Lazio. Gli ospedali smobilitano
Roma. La fase 3 nella Capitale è partita. E almeno per ora, senza che il contagio da Covid-19 abbia fatto altrettanto. Ieri i nuovi casi in città sono stati nove, dieci se si considera la provincia. Negli altri capoluoghi del Lazio va ancora meglio: nessun nuovo positivo. Il totale degli attualmente positivi continua a calare. Ieri si attestava a 1.039. Eppure solo alcuni giorni fa un nuovo cluster all’Irccs San Raffaele Pisana aveva allarmato e non poco. In pochi giorni si sono registrati 113 casi e 6 morti (dato aggiornato a ieri). Da lì erano spuntati oltre 10 casi anche in un palazzo occupato alla Garbatella e cinque nel centro Rai di Saxa Rubra. In pochissimi giorni sono stati fatti migliaia di tamponi, isolando i cluster.
Anche l’organizzazione logistica disposta da Asl e ospedali per affrontare l’emergenza comincia a essere smobilitata con la chiusura dei reparti covid. Sabato terminerà definitivamente di funzionare la palazzina al San Filippo Neri, il reparto Covid dell’Asl Roma 1 aperto il 28 marzo per isolare le persone colpite che ha ospitato in questi mesi 46 persone in pneumologia, 6 in terapia intensiva e 31 nella holding area, una zona dedicata a casi sospetti, positivi solo a un tampone. La smobilitazione fa ben sperare: queste strutture infatti sono considerate fondamentali per limitare la diffusione, come spiegava alcuni giorni fa in un’intervista il direttore sanitario dello Spallanzani Franco Vaia: “Al nord le strutture sanitarie hanno fatto da incubatore del virus” a Roma, invece, le disposizioni rigidissime e l’organizzazione logistica ha garantito che questo non accadesse. Anche per questo la chiusura non sarà totale: gli hub regionali rimarranno a disposizione delle eventuali emergenze. Si tratta dello Spallanzani, del covid-Hospital 2 all’interno della clinica Columbus, il Covid Tor Vergata e quello all’interno del policlinico Umberto I.
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