
(foto d'archivio LaPresse)
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Roma. Nel Lazio, a differenza delle grandi regioni del nord, l’industria, seppur più modesta e molto meno rilevante per l’economia del territorio, va avanti. Dopo un accordo con Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm Leonardo prosegue la sua produzione, stesso discorso per Thales Alenia Space, Avio, Simmel e tutte le aziende di difesa e aerospazio che lavorano in regione. Come loro anche le aziende del chimico farmaceutico, almeno per adesso, non si fermano. All’appello dell’industria laziale però manca qualcosa. Come in tutta Italia, anche a Piedimonte San Germano, paesino vicino a Cassino, Fca Automobiles ha stoppato la sua produzione: cancelli chiusi, almeno fino a fine marzo nello stabilimento che produce le Alfa Romeo Giulia, Giulietta e Stelvio. Da oggi – è stata siglata l’intesa tra azienda e sindacati – gli operai saranno tutti in regime di cassa integrazione straordinaria. Fca ha aderito alla possibilità finanziata dal governo con il decreto Cura Italia. Ma per il l’automotive laziale questa chiusura imprevista rischia di essere una colpo fatale.
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