◉ la giornata

Ucraina-Russia, gli Stati uniti annunciano l'embargo per gas e petrolio

Enrico Cicchetti

Tredicesimo giorno dall'inizio dell'invasione. Xi Jinping in videoconferenza con Macron e Scholz. Zelensky sarà in collegamento con Westminster. Secondo l'esercito ucraino è stato ucciso il maggiore generale russo Gerasimov


Il Regno Unito eliminerà il petrolio russo

[18.20] Il governo del Regno Unito eliminerà gradualmente il petrolio e i prodotti petroliferi russi entro la fine del 2022. Questo periodo di transizione darà al mercato, alle imprese e alle catene di approvvigionamento un tempo più che sufficiente per sostituire le importazioni russe, che rappresentano l'8 per cento della domanda del Regno Unito. 


    

Zelensky alla camera dei Comuni

   

L'appuntamento è per le 18 e lo accoglie una standing ovation: il presidente dell'Ucraina Volodymyr Zelensky si rivolge ai politici britannici in collegamento video, mentre il suo paese combatte l'invasione russa. Il presidente ucraino è il primo leader straniero a rivolgersi direttamente ai parlamentari a una Camera dei Comuni davvero gremita. "Non vogliamo perdere quello che è nostro", dice Zelensky. "I russi colpiscono con i razzi bambini, ospedali, città. Ma abbiamo capito che il popolo ucraino è eroico".

Zelensky dice che la decisione della Corte penale internazionale di indagare sulla Russia per crimini di guerra ha dato loro la speranza che ci saranno conseguenze. Ma Zelensky dice che non è abbastanza. "I russi sappiano che ci saranno responsabili davanti alle Corti internazionali. Siamo al tredicesimo giorno e la città di Mariupol' è assediata, le persone non hanno acqua e cibo. L'Ucraina non voleva entrare in guerra, siamo in guerra contro uno dei paesi più forti al mondo. Vorrei ricordare cose che il Regno Unito ha già sentito e sono importanti", dice Zelensky. E poi parafrasa il discorso di Churchill We Shall Fight on the Beaches: "Noi combatteremo fino alla fine, combatteremo per mare, combatteremo per aria, nelle foreste, sulle coste, nelle strade", dice. Del resto Zelensky ripete, non è la prima volta che lo fa, che la lotta dell'Ucraina contro la Russia è paragonabile allo sforzo bellico britannico contro la Germania nazista nella Seconda guerra mondiale.

Poi chiede alla Gran Bretagna e a Boris Johnson: "Riconoscete la Russia come stato terrorista e inasprite le sanzioni". Per il presidente ucraino le sanzioni sono benvenute ma non sono sufficienti. Deve esserci una no fly zone sull'Ucraina. Dice che più di 15 bambini sono morti in guerra, e queste sono "vite di bambini che avrebbero potuto vivere".

 

   

Sebbene la Camera dei Comuni sia più gremita che mai, Zelensky è stato ascoltato in silenzio, fino alla fine, quando i parlamentari si sono alzati per applaudirlo di nuovo.


    

Gli Stati Uniti annunciano l'embargo a petrolio e gas russo 

Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha annunciato il divieto di importazione del petrolio e del gas naturale provenienti dalla Russia. Gli Stati Uniti hanno deciso di procedere, dunque, senza la partecipazione dell'Unione europea. Il Regno Unito, invece, dovrebbe seguire l'esempio degli Stati Uniti. Nel 2021, circa l'8 per cento delle importazioni statunitensi di petrolio e prodotti raffinati è arrivato dalla Russia, ovvero circa 672.000 barili al giorno, secondo i dati del Wall Street Journal. Isolando il dato del greggio, si tratta di circa 200.000 barili al giorno, circa il 3 per cento delle importaziponi statunitensi.

Anche se l'Unione europea non dovesse seguire l'esempio americano, è comunque coinvolta dalla decisione di Biden, che avrà l'effetto di fare alzare ulteriormente i prezzi di gas e petrolio. Poche ore fa il Cremlino aveva fatto sapere di valutare la chiusura di Nord Stream 1 nel caso di un embargo.


 

L'Onu in una comunicazione interna: "Non usate il termine guerra"

[ore 16.35] Evitare di usare termini come "guerra" o "invasione". Non utilizzare emoji con la bandiera dell'Ucraina per evitare un "rischio reputazionale". Lo chiede l'Onu ai suoi dipendenti e funzionari in una mail interna all'organizzazione, resa nota dall'Irish Times. "E' un importante promemoria per ricordarci che, da civil servant internazionali, abbiamo la responsabilità di essere imparziali. C'è una seria possibilità di rischio reputazionale che è stata contrassegnata da alcuni ufficiali recentemente", recita ancora la mail scovata dal giornale irlandese. Secondo le Nazioni Unite per descrivere l'aggressione militare russa sarebbe meglio utilizzare termini come "conflitto" e "offensiva militare". Come sappiamo il governo russo la guerra la chiama "operazione speciale". 

Mosca si dice pronta a chiudere Nord Stream 1

[ore 14.45] La Russia ha detto che potrebbe chiudere il suo principale gasdotto verso la Germania se l'Occidente deciderà di vietare il petrolio russo. Il vice primo ministro Alexander Novak ha detto che "un rifiuto del petrolio russo porterebbe a conseguenze catastrofiche per il mercato globale", portando a un raddopio dei prezzi, fino a 300 dollari al barile. "Abbiamo tutto il diritto di imporre un embargo sul pompaggio di gas attraverso il gasdotto Nord Stream 1", ha aggiunto Novak. 

   

Gli Stati Uniti stanno sondando la disponibilità degli alleati a stabilire un divieto all'acquisto di gas russo, come possibile sanzione ulteriore per punire Mosca per la sua invasione dell'Ucraina. Ma ieri, lunedì 7 marzo, Germania e Paesi Bassi hanno respinto l'idea. L'Ue ottiene dalla Russia circa il 40 per cento della sua domanda di gas e il 30 per cento di quella di petrolio. E non ci sarebbero facili sostituti in caso di interruzioni delle forniture. Eppure, nel discorso che il presidente degli Stati Uniti Joe Biden terrà alle ore 16:45 (ora italiana) dovrebbe annunciare che l'America vieterà le importazioni.

 

Questo pomeriggio anche gli ambasciatori dell'Ue discuteranno di nuove sanzioni contro la Russia, secondo due diplomatici sentiti da Politico, che si aspettano che il pacchetto ottenga il via libera politico durante l'incontro. Il nuovo pacchetto dovrebbe includere nuove strette contro altri oligarchi russi ed elementi dell'industria marittima, ma non colpirà direttamente nessun porto per evitare interruzioni del commercio e delle forniture energetiche. Sul blocco delle importazioni di gas e petrolio russi, un diplomatico ha detto a Politico che è necessario più tempo per trovare un consenso tra i paesi dell'Ue, soprattutto data l'aperta resistenza della Germania, che dipendono fortemente dal gas russo e che avrebbe come alternativa quella di passare al carbone, anche se ciò sarebbe contrario alle ambizioni ambientali dell'Ue e non sarebbe certo una soluzione a lungo termine.


        

Dall'inizio dell'invasione più di 1200 tra vittime e feriti, dice l'Onu

[14.30] Secondo gli ultimi dati delle Nazioni Unite, dall'inizio dell'invasione russa dell'Ucraina, il 24 febbraio, ci sono state 1.207 vittime civili. 406 persone sono rimaste uccise e 801 ferite, ma "è probabile che le cifre siano molto più alte", dice Liz Throssell, portavoce dell'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani. La maggior parte dei feriti è il risultato di "attacchi aerei e armi esplosive", afferma l'Onu, con "centinaia di edifici residenziali" distrutti nelle città di tutta l'Ucraina.

  

L'Onu ha anche espresso preoccupazione per la "detenzione arbitraria" di sostenitori filo-ucraini nelle aree sotto il controllo militare russo, così come per la violenza contro coloro che sono considerati filo-russi nei territori controllati dal governo ucraino.

  

Gli ultimi dati delle Nazioni Unite suggeriscono che circa 12.700 persone sono state arrestate in Russia per aver organizzato proteste pacifiche contro la guerra. L'organizzazione ha criticato le "leggi repressive" recentemente imposte dalla Russia che impongono pene detentive fino a 15 anni per coloro accusati di aver diffuso le cosiddette informazioni "false" sull'invasione o di screditare le forze armate russe.


   

Alle 18 Zelensky in collegamento con Westminster

[ore 13.15] Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky si rivolgerà, in collegamento streaming, al Parlamento britannico alle 18. Zelensky, che ha parlato con il primo ministro del Regno Unito Boris Johnson in diverse occasioni da quando la Russia ha invaso il suo paese, ha pronunciato una serie di discorsi appassionati ai leader occidentali nell'ultima settimana, chiedendo rifornimenti e supporto militare.

Solo pochi leader mondiali, tra cui i presidenti degli Stati Uniti Ronald Reagan, Bill Clinton e Barack Obama, e la tedesca Angela Merkel, hanno tenuto discorsi a Westminster, ma è la prima volta che un presidente straniero si rivolge direttamente alla Camera dei Comuni.


   

Una (piccola) apertura da Pechino

[ore 13.10] Durante un incontro virtuale con il presidente francese Emmanuel Macron e il cancelliere tedesco Olaf Scholz il presidente cinese Xi Jinping ha descritto la situazione in Ucraina come preoccupante e ha chiesto "la massima moderazione". Xi ha però promesso che la Cina "si coordinerà" (non parla quindi di collaborazione, ma di coordinamento) con l'Ue per "svolgere un ruolo positivo insieme alla comunità internazionale" verso la riduzione dell'escalation in Ucraina. 

Xi ha affermato che la priorità dovrebbe essere impedire che la situazione in Ucraina vada fuori controllo e ha affermato che Pechino, Berlino e Parigi dovrebbero sostenere congiuntamente i colloqui di pace tra Russia e Ucraina. Cina e Russia intrattengono attualmente uno stretto rapporto diplomatico e Pechino non ha né condannato né appoggiato l'invasione dell'Ucraina. Tuttavia, la Cina si è astenuta dal voto del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite che condannava l'invasione.


    

L'allarme dell'Oms: bombe su ospedali e ambulanze

[ore 13]  Allarme dell'Organizzazione Mondiale della Sanità sulla situazione sanitaria in Ucraina: gli attacchi agli ospedali e alle ambulanze sono aumenti "rapidamente" negli ultimi giorni e le forniture mediche vitali stanno finendo. Lo riporta il Guardian citando una dichiarazione della responsabile emergenze dell'Oms per l'Europa, Catherine Smallwood, secondo la quale almeno nove persone sono morte in 16 attacchi a strutture sanitarie dall'inizio dell'invasione.


   

Lettera aperta a Biden da esperti di politica estera per una No-fly zone parziale

[ore 12.40]  Ventisette esperti di politica estera hanno scritto una lettera aperta - pubblicata in esclusiva da Politico - per esortare l'amministrazione Biden, insieme agli alleati della Nato, "a imporre una No-Fly Zone limitata sull'Ucraina a partire dalla protezione per i corridoi umanitari concordati nei colloqui tra funzionari russi e ucraini giovedi scorso".

"I leader della Nato", scrive il gruppo di 27 pesi massimi della politica estera, "dovrebbero comunicare ai funzionari russi che non cercano un confronto diretto con le forze russe, ma devono anche chiarire che non saranno tollerati gli attacchi russi su aree civili". La campagna è guidata da Robert McConnell, co-fondatore della US-Ukraine Foundation, ed è firmata, tra gli altri, dal generale in pensione Philip Breedlove, ex comandante supremo della Nato in Europa; Ian Brzezinski, ex vicesegretario aggiunto alla Difesa; Paula Dobriansky, ex sottosegretario di Stato agli affari globali; Eric Edelman, già sottosegretario alla Difesa; Evelyn Farkas, ex vicesegretario aggiunto alla Difesa per Russia, Ucraina, Eurasia; Daniel Fried, ex assistente segretario di Stato e ambasciatore degli Stati Uniti in Polonia; John Herbst, ex ambasciatore degli Stati Uniti in Ucraina; John Kornblum, ex assistente segretario di Stato e ambasciatore degli Stati Uniti in Germania; David Merkel, ex vice segretario di Stato e direttore dell'NSC; WIilliam Taylor, ex ambasciatore degli Stati Uniti in Ucraina; Alexander Vershbow, ex ambasciatore degli Stati Uniti in Russia e Nato e Kurt Volker, ex ambasciatore degli Stati Uniti presso la Nato e rappresentante speciale per i negoziati in Ucraina.

  

"La comunità internazionale - scrivono - ha risposto rapidamente attraverso una serie senza precedenti di sanzioni e un aumento significativo dell'assistenza militare letale per aiutare l'Ucraina a difendersi si. Ma è necessario fare di più per prevenire vittime e potenziali vittime su larga scala", si legge nel testo. Che prosegue per chiedere a Biden e al segretario generale dell'Alleanza atlantica Stoltenberg di dispiegare "aerei americani e della Nato per scongiurare e scoraggiare i bombardamenti russi". 

   

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Il corridoio umanitario di Mariupol' sotto il fuoco russo

[ore 12.12] Secondo diverse fonti internazionali le forze russe stanno bombardando un corridoio umanitario che dovrebbe permettere ai civili di lasciare la città assediata di Mariupol'. Il portavoce del ministero degli Esteri ucraino Oleg Nikolenko ha detto che le forze russe stanno attaccando il corridoio umanitario tra la città e Zaporižžja, 225 chilometri a nord-est. A Zaporižžja si trova la centrale nucleare che è stata attaccata la notte tra il 3 e il 4 marzo scorsi. Otto camion e 30 autobus sono in viaggio per fornire aiuti umanitari Mariupol' e per evacuare i civili, che da quasi una settimana sono senza acqua corrente né elettricità.


    

Navalny: "La guerra è colpa di Putin, i russi lo sanno"

"Il fatto che i russi appoggino davvero o no l'orribile guerra che Putin ha condotto contro l'Ucraina è una questione della massima importanza politica", scrive su Twitter Alexei Navalny, oppositore del Cremlino, agli arresti dal gennaio 2021. "Abbiamo deciso quindi di tenere una serie di quattro brevissimi sondaggi online. Ognuno dei quali includeva 700 partecipanti da Mosca, tutti utenti di internet; è stato effettuato il campionamento delle quote per sesso ed età".

   

 

Secondo Navalny "la maggioranza [dei russi] è a favore dei negoziati, della pace e della fine prima possibile di questa guerra fratricida". E aggiunge: "In tutta la storia del dipartimento elettorale dell'ACF", la Fondazione anti-corruzione non commerciale e organizzazione investigativa creata da Navalny, "non abbiamo mai osservato una tale dinamica di cambiamenti dell'opinione pubblica. Ci sono voluti solo alcuni giorni di guerra per provocare radicali cambiamenti di umore tra i russi. La natura di questi cambiamenti è chiara e inequivocabile: le persone iniziano rapidamente a rendersi conto di chi è responsabile dell'inizio del conflitto, nonché dei veri obiettivi della guerra e dei possibili risultati. Indubbiamente, anche il Cremlino può vedere queste dinamiche, da qui il nervosismo, i disperati tentativi di porre fine alla campagna di guerra il prima possibile".

 

Per approfondire:


   

Zelensky: "Possiamo discutere", ma l'Ucraina non accetterà un ultimatum dal Cremlino

[ore 11] "Questa guerra non finirà così. Scatenerà la guerra mondiale", dice il residente ucraino Volodymyr Zelensky. Su Crimea e Donbass, con la Russia "possiamo discutere e trovare un compromesso, su come continuare a vivere", ma l'Ucraina non accetterà un ultimatum dal Cremlino, ha dichiarato Zelensky in una intervista a Abc. "Se parliamo di territori temporaneamente occupati e repubbliche non riconosciute da nessuno", ha detto Zelensky, rispondendo a una domanda sulla richiesta russa di riconoscere la Crimea come russa e il Donbas indipendente.

  

"Per me è importante sapere come la gente che vuole essere parte dell'Ucraina vivrà in quei territori", ha detto, citando "garanzie di sicurezza". "È una questione più complicata del riconoscerle e basta, questo è un altro ultimatum e non siamo pronti a un ultimatum", ha affermato il leader ucraino, "la cosa importante è che Putin cominci a dialogare".

 

   

Ieri sera il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy si è filmato dalla strada appena fuori dal suo ufficio e per la prima volta dall'inizio dell'invasione ha pubblicato un videomessaggio dall'interno. "Non abbiamo paura, perché voi non ne avete", ha detto agli ucraini che hanno preso le armi e ha detto all'esercito russo che non è il benvenuto. "Quindi rimango qui in Bankova Street", ha detto Zelensky. "Non mi nascondo da nessuno e non ho paura di nessuno per tutto il tempo necessario per vincere in questa guerra, la nostra guerra veramente patriottica".

 

Nel suo ultimo discorso video, il presidente ucraino ha adottato un tono più aggressivo nei confronti dell'occidente e della Nato, che si rifiutano di imporre una No-fly zone nei cieli sopra l'Ucraina. Si è rivolto direttamente ai cittadini occidentali: "Sebbene i russi siano responsabili delle uccisioni, la responsabilità è condivisa da coloro che per 13 giorni nei loro uffici non sono stati in grado di approvare una decisione ovviamente necessaria... anche se possono", ha detto Zelensky. “Se il mondo si fa da parte, perderà se stesso per sempre. Perché ci sono dei valori incondizionati. Innanzitutto il diritto alla vita. Questo è ciò per cui stiamo lottando qui, in Ucraina”. 

Gli alleati della Nato hanno respinto la creazione di una No-fly zone sopra l'Ucraina, poiché ciò significherebbe probabilmente l'abbattimento di aerei russi, che il Cremlino potrebbe considerare una dichiarazione di guerra contro la Russia.

  

Il rifiuto di aderire alla Nato e il riconoscimento dello status russo della Crimea e dell'indipendenza del Donbas sono le principali richieste di Putin. La propaganda del Cremlino ha già iniziato a citare le dichiarazioni di Zelensky come il suo probabile desiderio di accettare le condizioni di Mosca. Ma le parole del presidente ucraino non dicono affatto questo. 


     

Borrell, anche Italia colpita da fake news del Cremlino


[ore 10.45] L'Alto rappresentante Ue per la politica estera, Josep Borrell, ha detto che la task force europea contro la disinformazione ha rilevato "centinaia di casi di disinformazione" proveniente dalla propaganda russa, "in paesi come Germania, Ucraina, Italia, Spagna che riguarda una varietà di temi come elezioni, vaccini, Brexit o movimenti secessionisti in alcuni stati membri Ue", casi che si possono trovarte sul sito "Eu versus disinformation", ha detto Borrell alla plenaria del Parlamento europeo sull'ingerenza straniera nei processi democratici nell'Ue. Stiamo aumentando la nostra collaborazione con la Nato e il G7 per capire come il Cremlino sta destabilizzando e manipolando l'informazione per indebolire l'Ucraina e l'Occidente. L'informazione è il combustibile della democrazia", ha aggiunto.


     

Human Rights Watch: crimini di guerra russi a Irpin

[ore 10.25] Un'analisi di Human Rights Watch del bombardamento di domenica nella città di Irpin, a ovest di Kyiv, suggerisce che la Russia ha violato le leggi di guerra. Per diverse ore, il 6 marzo 2022, le forze russe hanno bombardato un incrocio su una strada che centinaia di civili stavano usando per fuggire dall'avanzata dell'esercito russo nel nord dell'Ucraina verso Kyiv, afferma l'ong che si occupa della difesa dei diritti umani.

"La natura ripetuta degli attacchi, che secondo il governo ha ucciso almeno otto civili, suggerisce che le forze russe hanno violato i loro obblighi ai sensi del diritto umanitario internazionale di non condurre attacchi indiscriminati o sproporzionati che danneggiano i civili e non hanno adottato tutte le misure possibili per evitare vittime civili".

 


   

La lettera dell'ex presidente in esilio a Zelensky 

[ore 9.45] 

L'ex presidente ucraino Viktor Yanukovich, che è stato estromesso dal potere nel 2014 ed è fuggito in Russia dopo avere tentato di rimanere in carica con una sanguinaria repressione dei moti di Euromaidan, ha fatto un appello all'attuale presidente Volodymyr Zelensky a fare un accordo di pace con Putin anche se l'esercito russo sta bombardando il suo paese. In una lettera di due pagine scritta principalmente in russo, Yanukovich dice che la sofferenza degli ucraini gli causa un grande dolore. Passa quindi all'ucraino per rivolgersi direttamente a Zelenskyy: “Probabilmente sogni di diventare un vero eroe! Ma l'eroismo non è ostentazione, non si tratta di combattere fino all'ultimo ucraino", scrive Yanukovich, secondo una copia della lettera riportata dall'agenzia di stampa statale russa RIA Novosti.

    

  

Yanukovich quindi invita Zelensky "a superare il proprio orgoglio e ambizione per il bene della vita degli altri". Conclude citando la Bibbia (Matteo 5:9): “Beati gli operatori di pace”. L'appello dell'ex presidente ucraino in esilio arriva dopo le richieste del Cremlino di riportarlo al potere.


     

L'evacuazione di Sumy

[ore 10.18] Alle 8,30 ore italiane, fanno sapere le autorità di Kyiv, erano già state evacuate 150 persone. 

   

    

[ore 9,30] Abbiamo qualche dettaglio in più sull'evacuazione dei civili dalla città di Sumy nel nord-est dell'Ucraina, ora in corso. Russia e Ucraina hanno concordato di organizzare un corridoio umanitario per consentire ai civili di fuggire dalla città, che è stata parzialmente circondata dalle forze russe e pesantemente bombardata, con nove persone uccise lunedì. Il cessate il fuoco concordato dovrebbe durare dalle 09 alle 21 ora locale (dalle 8 alle 20 in Italia). Gli sfollati viaggeranno verso Poltava, una città dell'Ucraina centrale, 175 chilometri più a sud. 

  

Già "oggi o domani" si arriverà a quota due milioni di rifugiati ucraini, ha affermato l'Alto commissario Onu per i rifugiati Filippo Grandi in una conferenza stampa a Oslo. 

Secondo l'agenzia della Guardia di frontiera polacca, dall'inizio della guerra 1,2 milioni di persone sono fuggite dall'Ucraina alla Polonia. Solo lunedì, 141.500 persone hanno attraversato la frontiera, ha scritto l'agenzia su Twitter, appena sotto il record giornaliero di domenica di 142.300.


    

Ecco cosa sta succedendo

È iniziato il tredicesimo giorno di guerra in Ucraina e le città sotto assedio sperano nella tregua annunciata per questa mattina dai russi, la quarta dopo tre consecutive cadute nel vuoto. Dalle 9 locali (le 8 italiane) il ministero della Difesa di Mosca ha annunciato corridoi umanitari per evacuare i civili da Kyiv, Chernihiv, Sumy, Kharkiv e Mariupol'. Ciascuno dei numerosi precedenti tentativi di evacuazione è fallito, con le parti in guerra che si incolpavano a vicenda. Ieri l'esercito di Putin non ha rispettato il cessate il fuoco e ha invece sparato sui civili in fuga. Anche oggi non c'è grande ottimismo: la maggior parte delle vie di evacuazione offerte da Mosca sono verso la Russia, una condizione descritta come inaccettabile dal governo di Kyiv. Per Putin prevalere sul campo è importante ma lo è anche mantenere il consenso interno nel suo paese. Pensava a una guerra lampo e non l'ha ottenuta: ora è costretto a stringere su censura e repressione. Il racconto che si fa nei confini russi è infatti quello di profughi civili che scappano dall'esercito ucraino.

 

Continuano intanto anche gli sforzi diplomatici. Martin Griffiths, coordinatore Onu per gli aiuti alle emergenze (OCHA), ha invitato l'Ucraina e la Russia a garantire un passaggio sicuro per i civili in fuga dai combattimenti e per la consegna di aiuti umanitari nelle aree di ostilità. In una telefonata tra il presidente degli Stati Uniti Joe Biden, il tedesco Olaf Scholz, il francese Emmanuel Macron e il primo ministro britannico Boris Johnson lunedì sera, i leader hanno concordato di "continuare a esercitare pressioni sulla Russia per isolare Putin a livello diplomatico ed economico". Macron e Scholz parleranno oggi con il presidente cinese Xi Jinping, che molti ritengono possa fare pressioni importanti sul Cremlino ma che l'occidente continua a considerare ambiguo nelle sue posizioni sul conflitto. Giovedì e venerdì sotto la presidenza di Emmanuel Macron e Charles Michel si terrà un vertice a Versailles per fronteggiare la minaccia posta da Vladimir Putin. Abbiamo messo le mani sulla bozza delle conclusioni della riunione informale dei capi di stato e di governo dei ventisette: i leader si impegneranno a “eliminare progressivamente la nostra dipendenza dalle importazioni russe di gas, petrolio e carbone”. 

    

Lunedì sono emerse notizie di attacchi della Russia ai corridoi umanitari a Irpin vicino a Kyiv e in altre grandi città, mentre  anche Odesa è stata bombardata. Secondo le autorità ucraine, almeno 13 civili sono stati uccisi in un attacco aereo contro una fabbrica di pane vicino a Kyiv. Le forze russe hanno lanciato nella notte un attacco aereo contro la città ucraina di Sumy, nel nordest del paese. Sono state colpite aree civili e residenziali e il viceministro ucraino dice che ci sono 18 vittime, tra cui anche dei bambini. L'account social del Parlamento ucraino ha pubblicato alcune foto strazianti delle piccole vittime (ATTENZIONE, le immagini sono molto forti e possono urtare la vostra sensibilità). Altre fonti parlando di una decina di morti. Il capo dell'amministrazione militare regionale, Dmytro Zhyvytsky, in un video postato su Facebook, spiega che c'è stata una "battaglia impari" con le forze russe che hanno bombardato i civili: "Non lo perdoneremo mai", dice.

     

   

Le vittime civili continuano ad aumentare sotto i bombardamenti di Putin, riporta il Servizio di emergenza statale ucraino (SES). A Zhyotymyr, a ovest di Kyiv, nelle prime ore del mattino è stato spento un incendio al deposito petrolifero di Chernyakhiv. A Mykolaiv, nel sud dell'Ucraina, sono scoppiati diversi incendi in aree residenziali. Quattro civili sono stati uccisi nell'attacco russo e altri cinque sono stati salvati dalle macerie prima di essere portati d'urgenza in ospedale. A Kharkiv, la seconda città del paese, che si trova nell'Ucraina orientale, almeno quattro persone sono state uccise dagli attacchi dell'esercito russo.

   

Secondo il ministero della Difesa ucraino, Vitaly Gerasimov, un alto comandante dell'esercito russo, è stato ucciso durante i combattimenti vicino a Kharkiv. Il maggiore generale Gerasimov, capo di stato maggiore e primo vice comandante della 41a armata russa, ha 45 anni ed è un veterano impegnato con le forze russe in Siria e in Cecenia e nella crisi della Crimea nel 2014. La Russia non ha rilasciato commenti e non ci sono al momento fonti indipendenti che lo confermano. Tuttavia il corrispondente diplomatico della BBC Paul Adams scrive su Twitter: "Qualunque sia l'esito di questa guerra inutile, è già stato un disastro assoluto per l'esercito russo. Diventa sempre più difficile vedere come ciò può apparire una 'vittoria' ".

 

   

"La Russia non ha ancora fatto progressi" significativi nella sua invasione, ha detto a Bbc Breakfast il segretario alla Difesa britannico Ben Wallace. Quella colonna di mezzi militari, corazzati e logistici, "di cui abbiamo spesso parlato è ancora praticamente bloccata". Anche per questo ormai le forze di Vladimir Putin stanno "diventando sempre più disperate" e "stiamo vedendo i russi raddoppiare la brutalità".

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  • Enrico Cicchetti
  • Nato nelle terre di Virgilio in un afoso settembre del 1987, cerca refrigerio in quelle di Enea. Al Foglio dal 2016. Su Twitter è @e_cicchetti