La polizia arresta un manifestante contro la guerra con l'Ucraina a Omsk, in Russia (Foto AP/Evgeniy Sofiychuk)

Navalny: "I russi non sono con Putin sulla guerra. Un sondaggio"

"La maggioranza dei russi è a favore dei negoziati, della pace e della fine prima possibile di questa guerra fratricida", scrive su Twitter l'oppositore del Cremlino

"Il fatto che i russi appoggino davvero o no l'orribile guerra che Putin ha condotto contro l'Ucraina è una questione della massima importanza politica", scrive su Twitter Alexei Navalny, oppositore del Cremlino, agli arresti dal gennaio 2021. "La risposta a questa domanda definirà ampiamente il posto della Russia nella storia del 21° secolo. Una cosa è se Putin avesse ucciso civili ucraini e distrutto infrastrutture vitali con la piena approvazione dei cittadini russi. Tutta un'altra storia è se la sanguinosa avventura di Putin non è supportata dalla società. Come possiamo misurarlo? Eseguire un sondaggio telefonico classico richiede molto tempo. Abbiamo deciso quindi di tenere una serie di quattro brevissimi sondaggi online, ognuno dei quali includeva 700 partecipanti da Mosca, tutti utenti di internet; è stato effettuato il campionamento delle quote per sesso ed età". Il limite metodologico è evidente, lo segnala lui stesso: "Questo non è un sondaggio nazionale. Non conosciamo il rapporto tra queste cifre e la popolazione generale. Tuttavia, l'esecuzione di quattro tranche di sondaggi in un breve lasso di tempo con lo stesso metodo ci ha dato l'opportunità di osservare le dinamiche dell'opinione pubblica". Tuttavia, secondo Navalny, dai risultati emergono "rapidi cambiamenti nella valutazione del ruolo della Russia nella guerra".

    

   

"La quota di intervistati che vede la Russia come l'aggressore è raddoppiata, mentre la quota di coloro che considerano la Russia un 'operatore di pace' si è dimezzata", dice. "Sebbene molti dei partecipanti tendano ancora a incolpare 'l'occidente' per aver iniziato la guerra, il numero di intervistati che considerano l'Ucraina colpevole si è dimezzato. Nel frattempo, la quota di coloro che accusano la Russia è aumentata dal 14 per cento al 36 per cento, ovvero di 2 volte e mezzo. Il numero di coloro che considerano che la guerra non avrà conseguenze era scarso fin dall'inizio dell'invasione, ed è diminuito ulteriormente di tre volte nell'arco di una settimana".

 

Secondo Navalny "la maggioranza [dei russi] è a favore dei negoziati, della pace e della fine prima possibile di questa guerra fratricida". E aggiunge: "In tutta la storia del dipartimento elettorale dell'ACF", la Fondazione anti-corruzione non commerciale e organizzazione investigativa creata da Navalny, "non abbiamo mai osservato una tale dinamica di cambiamenti dell'opinione pubblica. Ci sono voluti alcuni giorni di guerra per provocare radicali cambiamenti di umore tra i russi. La natura di questi cambiamenti è chiara e inequivocabile: le persone iniziano rapidamente a rendersi conto di chi è responsabile dell'inizio del conflitto, nonché dei veri obiettivi della guerra e dei possibili risultati. Indubbiamente, anche il Cremlino può vedere queste dinamiche, da qui il nervosismo, i disperati tentativi di porre fine alla campagna di guerra il prima possibile. Lo slancio contro la guerra continuerà a crescere in tutta la società, quindi le proteste contro la guerra non dovrebbero essere fermate in nessuna circostanza. Le persone sono generalmente disposte a cambiare posizione, ma solo se le coinvolgiamo nel dialogo e forniamo loro informazioni veritiere sulla guerra".

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