Il presidente americano Donald Trump con il presidente della Russia Vladimir Putin a Helsinki (Foto LaPresse)

Il pasticcio del nuovo incontro tra Trump e Putin

Micol Flammini

Prima sì, poi no. I due presidenti avevano detto che si sarebbero incontrati domenica a Parigi, ma la Casa Bianca preferisce rimandare. Il Cremlino insiste

A Helsinki per Donald Trump era stata un’umiliazione. Si fatto anche regalare un pallone per il figlio Baron con dentro una microspia, come riportato da Bloomberg. 

   

Il primo incontro

Se in conferenza stampa Trump si era dimostrato così remissivo con Putin, chissà cosa era successo nel faccia a faccia, a porte chiuse e senza le domande severe dei giornalisti internazionali. Trump aveva detto di fidarsi del presidente russo e Putin sorrideva. Tra i due presidenti nessun momento di tensione, ma per il capo della Casa Bianca il ritorno negli Stati Uniti non era stato facile. 

Il nuovo vertice

Dopo il bilaterale a Helsinki sono successe molte cose. Maria Butina, una ragazza russa di ventinove anni, è stata arrestata con l’accusa di essere una spia e di aver raggiunto importanti circoli repubblicani. Gli Stati Uniti hanno cacciato i diplomatici russi dopo il caso dell’avvelenamento a Salisbury dell’ex spia russa Sergei Skripal, hanno dato a Mosca un ultimatum per rinunciare all’uso di armi chimiche, hanno minacciato di annullare il trattato sui missili nucleari a medio raggio del 1987 firmato da Reagan e Gorbaciov. Dopo aver annunciato la possibile fine del trattato, John Bolton è volato a Mosca e durante i colloqui Putin ha detto di essere disposto a incontrare Trump.

L’incontro era stato stabilito per l’11 novembre, a margine delle commemorazioni organizzate a Parigi per la fine della Prima guerra mondiale. Inizialmente sia Trump sia Putin avevano acconsentito. Poi dalla Casa Bianca è arrivato il primo no lunedì, due giorni prima delle elezioni di metà mandato. Dmitri Peskov, portavoce del Cremlino, si era affrettato a comunicare il giorno dopo, martedì, che invece l’incontro ci sarebbe stato, ma sarebbe stato un incontro breve, solo per pianificare nuovi bilaterali in futuro. La Casa Bianca ha risposto con un’altra smentita, comunicando che i due presidenti si sarebbero organizzati per un vertice in Argentina in occasione del G20 e il Cremlino ha rilanciato: “Va bene il G20, ma a Parigi si vedranno per pranzo”.

La Russia ha cercato di addolcire i rifiuti di Washington raccontando che la Francia preferirebbe che il vertice venisse posticipato, altrimenti metterebbe in ombra le commemorazioni organizzate dall’Eliseo. O forse, dopo l'umiliazione di Helsinki, Trump questa volta ha deciso di cambiare strategia con il Cremlino.

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