Il primo test del Mose nel 2020 è andato bene

Questa mattina è stato provato l'utilizzo di 20 dighe mobili alla Bocca di Porto del Lido. “Continueremo a fare pressioni perché i lavori si concludano” ha scritto il sindaco Brugnaro

Il Mose, il sistema di dighe mobili progettato per evitare a Venezia di essere sommersa costantemente dai livelli di acqua alta raggiunti nella Laguna, ha superato il primo test del 2020. Alle ore 8 e 30 di questa mattina, tutte e 20 le paratoie che compongono la barriera artificiale posta alla Bocca di Porto del Lido si sono alzate senza intoppi. La prova è andata avanti per diverse ore e si è conclusa alle 13 e 30, giusto in tempo perché il buon esito venisse ripreso dal ministro delle Infrastrutture Paola De Micheli, intervenuto nella giornata di oggi durante un incontro all'Abbazia di San Pastore a Contigliano, dove il Pd si sta riunendo in un seminario. 

 

Anche il sindaco di Venezia ha espresso soddisfazione per il completamento, senza contrattempi, della prova di oggi. "Continueremo l’operazione trasparenza e a fare pressione perché i lavori si concludano: lo dobbiamo ai cittadini che vivono e lavorano a Venezia. Dimostreremo al mondo che l'opera funziona, in gioco c’è la credibilità del Paese", ha tuittato questa mattina Luigi Brugnaro. Il prossimo test è previsto per il 3 marzo, quando il test riguarderà le stesse paratie sollevate oggi. A giugno dovrebbe invece essere il turno dell'intero sistema, comprensivo delle tre dighe di Porto di Chioggia, Malamocco e Lido. 

 

 

In ogni caso, come ricordato solo qualche settimana fa dal super-commissario per il Mose Elisabetta Spitz, l'innalzamento delle barriere in caso di emergenza non potrebbe avvenire prima di 6 mesi. Il completamento dei lavori e il conseguente varo sono invece previsti per l'ottobre del 2021. 

 

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