Lo stadio e la lapide di Pinelli, due cartoline da San Siro

Maurizio Crippa

Cerchiamo il meglio, quando si riesce è un buon compromesso al rialzo, ma c’è sempre qualcuno che gioca al peggio

Cartoline da Milano, dove domenica si respirava aria buona in monopattino elettrico ma ieri c’era un nebbione da virus ancestrale. Vengono tutte e due da San Siro, ma sono molto diverse. La prima è che il sindaco Beppe Sala si dice “più ottimista” sul destino del caro vecchio Meazza, “credo che le due società si stiano avvicinando alle nostre richieste, che erano molto semplici: salvare San Siro, non tanto come vestigia del passato, ma per farne una realtà viva”. La seconda è che a piazzale Segesta, che non è tanto lontano, ma è al di là di quella linea invisibile di confine tra la San Siro sberluccicante dello sport e quella affaticata di un quartiere popolare, hanno spaccato a martellate la targa messa dopo cinquant’anni per ricordare Giuseppe Pinelli, ferroviere anarchico e “18esima vittima innocente” di Piazza Fontana. E nelle due cartoline, che quasi fanno meno fatica a tenere insieme due pezzi fisici di un quartiere che non l’anima ancora divisa in due di una città ferita, c’è forse la cifra di questi nostri tempi. Cerchiamo il meglio, quando si riesce è un buon compromesso al rialzo, ma c’è sempre qualcuno che gioca al peggio (che il fattaccio sia accaduto durante la domenica a piedi, non è colpa del sindaco).

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"