Il Csm e gli avvocati di Milano con i controtogoni
Il Consiglio superiore della magistratura aveva stabilito di spedire nel capoluogo, ad aprire l’anno giudiziario, Piercamillo Davigo. E le Camere penali non ci hanno visto più
I giudici stanno a Berlino, a Milano per lunga pezza è stato peggio dell’Isola del Diavolo, ma vivaddio finalmente sono spuntati degli avvocati con i controtogoni. Per approfondire nel dettaglio la faccenda, c’è questo bel pezzo; ma a me il dettaglio non interessa, sono sopraffatto dal puro godimento. Quei furboni del Csm, che come tutti sanno altro non è che il porto delle nebbie del gran mare delle correnti, aveva stabilito di spedire a Milano ad aprire l’anno giudiziario, in qualità di facente parte del sopra citato porto delle nebbie, nientemeno che Piercamillo Davigo, aka Crudelio Demon. Di mandarlo qui, nella città martire di Mani pulite (e Davigo non era dalla parte dei perseguitati). Ma gli avvocati delle Camere penali, eccheccazzo, non ci hanno visto più: “Le esternazioni del giudice Piercamillo Davigo negano i fondamenti costituzionali del giusto processo, della presunzione di innocenza e del ruolo dell’avvocato nel processo penale”, hanno detto. Non è gradito qui, tra noi che crediamo al diritto, al garantismo e pure al giusto processo. Quali esternazioni intendessero, ha poca importanza, una vale l’altra, un disco rotto. Può essere sul Fatto, o la sua vecchia gag che in Italia stai più al sicuro ad ammazzare la moglie che a divorziare. Se ne stia dov’è, hanno detto. E quelli del Csm, hanno fatto gli offesucci: “Stupisce che venga proprio da un’associazione di avvocati la richiesta di censurare la libera manifestazione del pensiero”. Che voi leggete le ultime tre parole. E vi viene da ridere.
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