(foto LaPresse)

Per Salvini esistono solo priorità, non progetti a lungo termine

Antonio Gurrado

Il leghista si è detto pronto ad accelerare sulla legge elettorale solo se vi vota subito dopo. Pare sia convinto che si possa votare ogni settimana con una norma diversa

Fra le varie cose dette da Salvini questa settimana (e ne ha dette tante) me ne era sfuggita una di un certo rilievo: “Io sono pronto”, ha detto riguardo alla legge elettorale, “solo se si vota la settimana dopo, ma non è questa la priorità del Paese”. Sono parole cariche di una stratigrafia di significati tale che è un peccato come, nel marasma, siano passate inosservate. Rimedio qui con un po’ di esegesi. A un livello elementare significano che Salvini finge di non sapere che c’è bisogno di un congruo anticipo per decidere le regole prima di metterle in atto, e sottintende di essere convinto che si possa votare ogni settimana con una legge elettorale diversa, secondo necessità. A un lettore un po’ più furbo le stesse parole suonano invece più o meno così: “Parleremo di legge elettorale quando potrò scegliere quella che mi convince di più, a ridosso delle elezioni”. Ma soprattutto, a un livello di politica appena più profonda dei proclami superficiali, sono parole che dicono l’indicibile: ovvero che a Salvini non importa nulla della stabilità dell’Italia sul lungo termine. Gli interessa soltanto trovare priorità sempre nuove da cavalcare polemicamente, con un orizzonte di vedute che si estende a tutta la settimana dopo, giorno più, giorno meno.

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