Il Giubbe Rosse bene culturale. Ma la cultura non c'è più

Camillo Langone

Per rivitalizzare lo storico locale fiorentino serve una serata Presentista (il futurismo è acqua passata) con ospiti speciali 

Che il ministero dei Beni culturali abbia riconosciuto le Giubbe Rosse come bene culturale, dunque meritevole di tutela, è cosa bella e giusta. Purtroppo la cultura soffia dove vuole e in piazza della Repubblica non soffia più da tanto tempo. Non è un problema solo fiorentino, da tanto tempo non si fa più letteratura in nessun caffè letterario di nessuna città italiana… Per rivitalizzare lo storico locale propongo pertanto una Serata Presentista (il futurismo è acqua passata).

 

Un bel dibattito con Claudio Giunta, Tomaso Montanari, Vanni Santoni e me, conduce Caterina Soffici (nipote). Prima, durante o dopo, performance di Luigi Presicce. Francesco Lauretta disegnerà dal vero, secondo lo stile della Scuola di Santa Rosa, Francesca Sacchi Tommasi vestita solo di piume Mazzanti. Alle pareti quadri di Giulia Huober e fotografie di Massimo Listri. Musica dal vivo con Federico Fiumani e Millelemmi (niente Dario Nardella perché il violino è strumento passatista). Ai Negroni Luca Picchi. Ai vini nessuno perché i vini toscani non son buoni. Ai cibi Fabio Picchi. Ai profumi il dottor Vranjes. Alla fine io, Giunta, Montanari e Santoni ci si prende a sberle come ai bei tempi di Boccioni e Soffici (nonno). Si prega Ferragamo di sponsorizzare il tutto.

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  • Camillo Langone
  • Vive tra Parma e Trani. Scrive sui giornali e pubblica libri: l'ultimo è "La ragazza immortale" (La nave di Teseo).