Piccolo manuale di comunicazione da coronavirus

Giovanni Maddalena

Un percorso in quattro fasi (per ora)

Piccolo manuale di comunicazione da coronavirus, passato attraverso quattro fasi, per ora.

  

Fase 1. Non c’è nessun problema

Il coronavirus è una questione cinese, che dunque si divide secondo schieramenti politici. Speriamo che faccia finire il comunismo (FdI, è sempre una bella speranza ma non si capiva bene che cosa c’entrasse con il contagio); teniamo fuori gli stranieri e fermiamo gli sbarchi (Lega, anche se non si capiva che cosa c’entrassero gli sbarchi venendo il virus dalla Cina, ma non importa); bella occasione per nuova accoglienza e manifestazioni anti-razziste (PD, ma non si sapeva bene chi accogliere e perché fosse razzismo l’evitare contatti con i cinesi visto che c’è una malattia che viene dalla Cina); bisogna essere duri e chiudere i voli con la Cina ma anche no (M5S, incerto tra via della seta e via della prudenza).

Fase 2. Panico, apocalisse, peste

Proposte di legge per nominare il virologo Roberto Burioni duce. Nel frattempo nel Paese reale: “moriremo tutti”, “bruciamo i cinesi”, “torniamo a casa” (studenti del sud in trasferta a nord), “castigo di Dio”, “complotto internazionale di un virus elaborato dai servizi segreti cinesi per far passare il decreto intercettazioni in Italia”, “mascherine e Amuchina, a qualunque costo”, “ve l’avevamo detto, noi, che bisognava chiudere tutto”. Incominciano i sospetti: amici si chiedono l’un l’altro dove uno fosse stato negli ultimi 15 giorni; in famiglia si intravvede qualche linea di febbre sospetta nel pallore dell’altro e gli si suggerisce gentilmente tampone e quarantena. “Non sarai mica andato a prendere tua figlia al nord?” chiede con spavento il collega al collega sotto la linea del Po. Il collega nega spaventato, ma in realtà è andato in macchina e di notte. Qualche caso di delazione: “ho telefonato per farti fare il tampone…”. Perfetta razionalità delle chiusure degli uffici pubblici: Messina chiude tutto per un infetto (bergamasco) a Palermo.

Fase 3. Minimizzare, è solo un’influenza

Geniale dietrofront politico-comunicativo nel giro di poche ore. Il virologo Burioni che era un eroe sabato è diventato un coglione già martedì. Qualcuno propone di arrestarlo. Comincia la sarabanda dei ragionamenti dei sapienti. “È solo un’influenza che ammazza vecchi malati o malati vecchi”. Si presuppone infatti che valgano di meno ed, evidentemente, che siano i vecchi malati altrui o quelli propri di cui ci si voleva disfare. “I francesi e i tedeschi sono meno bravi e quindi non hanno beccato i casi. Siamo stati bravi e fessi”. Gira anche nell’altra versione: “Francesi e tedeschi stanno morendo peggio di noi, hanno solo declassificato la malattia”. Ma non si capisce come mai Stati Uniti e Israele pensino di chiudere le tratte con Roma e Milano e non con Berlino e Parigi. Ah già, sono diventati razzisti all’improvviso; ordinare subito una bella manifestazione appena si ricomincia. “La mortalità non è del 2% ma dello 0,2%” dice un virologo alla radio mentre hanno appena detto che ci sono 325 casi e 11 morti (circa 3%). “Uno studio di Harvard dice che questi sono i numeri che conosciamo ma bisogna anche contare quelli che non conosciamo e la percentuale diminuisce”. Ma certo, come no? E come facciamo a sapere quanti sono i casi che non sappiamo visto che non li sappiamo? Mai fare domande, quando la situazione è tesa e gli ordini precisi. E basta con quelle mascherine che non servono a niente! L’Amuchina è finita ma tanto ne avevamo bisogno.

Fase 4. Riapriamo tutto, abbiamo scherzato

Ma come? Ma se abbiamo chiuso tutto perché c’era un virus grave che aveva un’incubazione di 14 giorni, non ha senso riaprire dopo 7 giorni. “Non diciamo sciocchezze, questo è solo disfattismo”. “Macché virus, era solo una psicosi”. “Però siamo contenti che l’organizzazione mondiale della sanità ci abbia fatto i complimenti per aver chiuso tutto”. Ma come? Se abbiamo chiuso tutto e non c’era problema, siamo stati stupidi una settimana fa. Se non teniamo chiuso e c’è il problema, siamo stupidi ora. No? No, basta domande. Mai ragionare troppo. Riaprire, riaprire. L’Italianonsiferma. E chi l’aveva fermata? Chi aveva detto di chiudere? Ah, giusto, quelli dell’altro partito. Bah, speriamo che finisca il comunismo in Italia. Ah no, che ci accolgano tutti. Sì, in un bel manicomio.

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