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Non una “Cattedrale” nel deserto, ma un nuovo pezzo di città

Christopher Lee*

Gli autori del progetto dello stadio hi tech spiegano come vedono San Siro. Sostenibile, molto verde, a disposizione dei milanesi

Approvato nei giorni scorsi il Pgt “green” che guarda a Milano 2030, il Consiglio comunale ha un’altra scadenza, in qualche modo imparentata, entro fine mese: rispondere a Inter e Milan sulla proposta, formalizzata in luglio, per la costruzione del nuovo stadio e le nuove edificazioni dell’area antistante. Partita in salita per i due club, che hanno avviato una tardiva campagna simpatia sulla città, anche per il Comune che rischia di restare con il cerino in mano di uno stadio vetusto e abbandonato. Lo step importante di questi giorni è che la Conferenza dei servizi del Comune ha dato un parere di “sostanziale assenso” cioè un sì con condizioni, al “piano di fattibilità che ha esaminato”. E in quel “sostanziale” si condensano molte questioni. A partire dall’eccesso di volumetrie. Il distretto multifunzionale con centro commerciale previsto dai due club ha un indice volumetrico di 0,63, quasi doppio rispetto allo 0,35 previsto dal nuovo Pgt. Poi c’è la questione, dell’abbattimento del Meazza: non solo l’indennizzo per il Comune, ma anche il definitivo parere della Sovrintendenza, che per ora si è limitata a mettere sotto osservazione. Milan e Inter potrebbero, alle brutte, rivedere il loro piano di abbattimento, si ventila un’ipotesi di riuso di una parte del vecchio impianto.


 

Milano è la “città del fare” e un nuovo stadio deve essere visto come occasione unica ed irripetibile per una metropoli che ritiene di potere diventare un polo europeo policentrico, al pari di Londra o Parigi. E’ una città che si caratterizza per il suo patrimonio iconico e architettonico, come il Duomo e la Galleria, ma anche per il suo spirito lungimirante, innovativo e sostenibile. Il progetto della “Cattedrale” di Populous, di Milano e per Milano, fonde il Dna storico della città in uno stadio e quartiere futuristico, innovativo e sostenibile. Quello di Populous è un team internazionale, dalla consolidata esperienza nella progettazione di strutture sportive, con 1.325 stadi realizzati; un’anima sì globale, ma fortemente “contaminata” dal Dna italiano. I nostri partner, le società di ingegneria Tekne e Maffeis progettano grandi impianti sportivi da generazioni, e proprio questa passione innata per lo sport è stata la chiave per arrivare in short list nella gara indetta dai due storici club milanesi con il nostro progetto “La Cattedrale”.

 

Il nostro obiettivo è quello di creare un nuovo manufatto, che diventi un simbolo della Milano del futuro e destinato a durare negli anni. Uno degli elementi innovativi della nostra proposta è proprio quello di richiamare in modo inequivocabile le due icone della città, Duomo e Galleria, celebrandone il grande patrimonio storico. 

 

 

“La Cattedrale” sarà progettata come un luogo in cui il tifoso è al centro, grazie ad un vissuto pre e post partita davvero memorabile: le tribune offriranno una experience di vicinanza unica in Europa: gli spalti, costruiti su misura, creeranno un’atmosfera intima, avvicinando all’azione come mai prima d'ora, definendo nuovi standard in termini di atmosfera durante gli incontri e coinvolgimento della collettività. Lo stadio cambierà di volta in volta a seconda della tifoseria: abbiamo pensato a installazioni su misura che mutano drasticamente l’aspetto dell’architettura e riprendono l'irripetibile identità dei club nel tessuto edilizio. Per l’Inter, lo stadio è avvolto nelle spire luminose di un biscione blu, mentre per il Milan i contrafforti verticali risplendono di un rosso fuoco che emana dalle profondità dell’edificio.

 

Ma non sarà solo il tifoso ad essere al centro di questo polo. L’edificio è pensato per essere aperto a Milano e al quartiere, e sarà dotato delle migliori tecnologie per garantire copertura wi-fi e abilitazione 5G, con una rete in grado di raggiungere il massimo delle performance. Fornirà servizi commerciali, sarà un nuovo luogo di aggregazione dei cittadini, reinterpretando il concept che è innato alla Galleria: ritrovarsi, anche per grandi eventi non solo legati allo sport, ma alla musica, o alla cultura. 

 

 

Anche il tema della sostenibilità ambientale è stato tenuto in grande considerazione. La Cattedrale è stata progettata per essere lo stadio di calcio più sostenibile d’Europa, immerso in 9 ettari di verde per ridurre il deflusso dell’acqua e dotato non solo di pannelli fotovoltaici sulla copertura, ma anche di un sistema di raccolta dell’acqua piovana per ridurre al minimo il consumo idrico. Gli spazi interni sono climatizzati a ventilazione naturale e a riscaldamento e raffreddamento passivi, mentre l’intero quartiere è collegato a un sistema di riscaldamento e raffreddamento centralizzato. Altro tema importante, l’acustica. Le case circostanti percepiranno il 60 per cento in meno del rumore rispetto allo stadio attuale. Inoltre l’intero quartiere – e non solo lo stadio – sarà una destination attiva e accessibile a tutti, un parco urbano aperto alla collettività durante tutto l’anno.

 

La nostra expertise nei grandi masterplan è dimostrata ad esempio dalla realizzazione del “Queen Elizabeth Olympic Park” per i Giochi olimpici e paralimpici di Londra 2012. Li fu messa in gioco la capacità di Populous nel gestire masterplan enormi in centri urbani già esistenti. Londra ha quindi beneficiato di un nuovo parco delle dimensioni di Hyde Park, che comprende hub tecnologici, store, residenze, strutture con servizi alla comunità e centri educativi. Abbiamo messo tutta la nostra esperienza tecnica al servizio di questo progetto; ma quello che conta e fa la differenza è soprattutto la capacità di ascoltare i cittadini e la Cattedrale ha tutte le qualità per esser un buon vicino di casa per gli abitanti della zona e uno stadio per tutti, per tutto l’anno. 


 

*Christopher Lee, managing director EMEA di Populous

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