Il balletto dei poveri esperti attorno a Trump, che non va contrariato sul virus
Non solo Fauci. Da Rick Bright a Deborah Birx. E' lunga la lista degli esperti chiamati a fornire informazioni per la lotta alla pandemia, ma senza contraddire il presidente
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Roma. Il presidente americano, Donald Trump, si è circondato in ritardo di una squadra di esperti per fronteggiare la pandemia, ma è una squadra che vive male il suo ruolo. Gli esperti sanno di essere obbligati a fare un balletto invisibile, devono dare istruzioni e fornire indicazioni ma senza contraddire il capo anche se dice una bestialità dietro l’altra. Se si mettono troppo in contraddizione finiscono schiacciati, perché Trump non tollera di essere smentito e quindi reagisce male senza curarsi del fatto che è in corso la più grave crisi sanitaria della storia recente. Se invece non si fanno avanti e non dicono cosa occorre fare rischiano che questa crisi diventi ancora più grave di quanto non sia già – gli Stati Uniti sono primi al mondo per numero di contagi e di morti, e non perché siano grandi ma perché per settimane la diffusione del contagio è stata ignorata dall’Amministrazione. Il più bravo in questo balletto finora è Anthony Fauci, il direttore del centro per le malattie infettive che in tempi di epidemia viene chiamato a fare da consulente alla Casa Bianca sin da quando c’era Reagan. Fauci è riuscito a far desistere Trump dalla riapertura a Pasqua, assieme ad altri fattori come i sondaggi negativi, ed è arrivato a un centimetro dal licenziamento senza però oltrepassare la linea. Un giorno in effetti Trump ha fatto il retweet di una tizia che chiedeva il licenziamento di Fauci e questo nella grammatica dell’Amministrazione equivale a un avviso di condanna, ma poi ha detto che no, non ci pensava nemmeno. Dall’altra parte della gamma troviamo il dottor Rick Bright, che dirige l’agenzia federale incaricata di trovare un vaccino contro il Covid-19 e questa settimana è stato rimosso e spostato a un incarico minore. Mercoledì Bright ha scritto una dichiarazione in cui accusa i suoi superiori di averlo rimosso perché si rifiutava di allocare risorse per lo studio dell’idrossiclorochina, che Trump crede sia un rimedio efficace contro il virus. “Penso che il trasferimento sia avvenuto in risposta alla mia insistenza sul fatto che il governo dovrebbe investire i miliardi di dollari concessi dal Congresso per fronteggiare la pandemia con soluzioni verificate dalla scienza e non con sostanze senza merito scientifico. Ho deciso di fare questa dichiarazione perché la scienza, non la politica o il clientelismo, deve guidare la lotta contro il virus”. Povero dottor Bright, finito nel tritatutto trumpiano, quella colossale macchina di smaltimento che prima di lui ha neutralizzato avversari con la scorza molto più dura.
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- Daniele Raineri
Di Genova. Nella redazione del Foglio mi occupo soprattutto delle notizie dall'estero. Sono stato corrispondente dal Cairo e da New York. Ho lavorato in Iraq, Siria e altri paesi. Ho studiato arabo in Yemen. Sono stato giornalista embedded con i soldati americani, con l'esercito iracheno, con i paracadutisti italiani e con i ribelli siriani durante la rivoluzione. Segui la pagina Facebook (https://www.facebook.com/news.danieleraineri/)