Anthony Fauci, dietro il vice presidente Mike Pence (LaPresse)

Il trumpismo ha mangiato Fauci

Luciana Grosso

Il virologo più famoso d’America è finito nel mirino della propaganda presidenziale, ed è stato fatto a pezzi

“Dagli amici mi guardi Dio”, eccetera. Forse è questo quello che sta pensando in queste ore Anthony Fauci, epidemilogo di fama, direttore del National Institute of Allergy and Infectious Deseas dal 1984, ossia da quando Ronald Reagan (non esattamente un liberal) lo chiamò a lavorare sull’epidemia di (all’epoca sconosciuto) AIDS. Da allora Fauci non ha mai lasciato il suo incarico, lavorando in sostanziale concordia al fianco non solo di Reagan (nome che in un tempo ormai lontano bastava ad aprire i cuori dei Repubblicani), ma anche con dei due Bush, di Clinton, di Obama e, sino ad ora, di Trump. Dopo alcuni giorni di gloria al fianco del Presidente, che lo aveva nominato a capo della task force anti CoVid, l’idillio tra Fauci e la feroce base del presidente si è prima incrinato e poi rotto, tanto da far finire il mite scienziato nel tritacarne della propaganda alt-right. Colpe di Fauci, a detta dei suoi (pochi, ma sempre più numerosi detrattori) sarebbero, nell’ordine: contraddire, anche in pubblico (orrore) il Presidente; predire sciagure legate al CoVid, ignorando l’approccio assai più cauto, di Trump; negare che il CoVid, in fin dei conti, è un’influenza; negare che si può curare con la clorichina; essere e restare fautore del lockdown invece della riapertura a Pasqua invocata (e prevista) dalla Casa Bianca.

 

Non solo. Ma Fauci ha anche due gravissime colpe. La prima è stata il ‘facepalm’ (ossia la mano in faccia, tipica di quando desideri che la terra si apra sotto i piedi) mostrato da Fauci quando il Presidente, in conferenza stampa, si è riferito al dipartimento di stato come “Deep State”. Il ‘Deep State’ per i beati che ancora hanno la fortuna di non saperlo è la base di ogni teoria del complotto filo trumpiana e consiste nella convinzione che nei palazzi governativi di Washington e dintorni operi un apparato segreto e malvagio che si adopera per sabotare la presidenza di Donald ‘Stupor Mundi’ Trump. Ovviamente non è vero, ma chi se ne frega. La propaganda di Trump funziona come Stranger Things, in cui si combatte contro un cattivo a caso, che nessuno sa nemmeno cosa sia e cosa voglia, se non che è molto brutto e cattivo. Così agli occhi dei trumpiani di ferro, quel facepalm sarebbe la prova provata che Fauci è parte di questa orrenda e maligna macchinazione.

 

La seconda (ancor più grave) colpa e prova della sua affiliazione al Deep State sarebbe stata la comparsa di una lettera (resa disponibile dal sempre utile WikiLeaks) che, nel 2013, Fauci avrebbe scritto a un’assistente di Hillary Clinton, nella quale, Fauci, aveva l’ardire di lodare l’ex Segretario di Stato per come aveva retto tutta la pressione legata alla faccenda Bengasi. Boom. Hillary Clinton si sa, è la criptonite dei trumpiani, capace di farli schiodare del tutto. Da quando il sito The American Thinker ha pubblicato la lettera è stata un’ordalia. Un'analisi del New York Times ha rilevato oltre 70 account su Twitter che hanno promosso l'hashtag #FauciFraud, twittando, in alcuni casi, fino a 795 volte al giorno. Il conduttore radiofonico QAnon, Bill Mitchell ha sviluppato una teoria della cospirazione secondo cui Fauci è una "talpa democratica" e lo ha soprannominato "Dr. #FearPorn". I primi tweet di Mitchell su Fauci risalgono al 3 marzo, quando Fauci suggerì per la prima volta la chiusura di scuole e aziende. 

 

 

Secondo Mitchell (che gli ha riservato i nomignoli tipo Dr. Doom e Dr.Fearporn) volontà di Fauci sarebbe quella di destabilizzare la società americana con un lockdown esagerato e spaventevole, che porterà con sé povertà e disordine, al solo scopo di indebolire la presidenza Trump. Prova di questo, a loro dire, sarebbe il fatto che all’epoca dell H1N1 (era il 2009) Fauci mostrò molta più prudenza e meno paura.

 

Il tutto, ovvimente, perché Fauci sarebbe un infiltrato democratico e filo clintoniano.

 

 

Ma questa, per quanto strampalata, non è l’unica teoria che circola. C’è di meglio. C’è chi come Shiva Ayyadurai, noto per essere stato candidato al Senato del GOP in Massachusetts, sedicente inventore dell’email (non è vero, ma a chi importa?) e soprattutto ex fidanzato di Fran Dresher (La Tata, ve la ricordate?), sostiene che Fauci stia nascondendo le cure anti CoVid per consentire a Big Pharma di fare i suoi sporchi affari.

 

  

Ma c’è anche chi, come l’influencer di destra Greg Roubini (da non confondere con l’economista) sostiene che Fauci sia egli stesso l’inventore del virus.

  

 

Infine, ovvio, Fauci farebbe parte del circolo di satanisti e pedofili del Pizzagate, lo stesso di Bill Gates, Hillary Clinton, Nancy Pelosi, George Soros, John Podesta e (new entry) Elton John, con il quale Fauci ha avuto la sorte di fare una foto a un galà di beneficenza per i malati di AIDS organizzato dalla Open Society. Tutto torna, no? 

  

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