L.S. Lowry - Going To Work, 1959

Avercelo un capitalismo da riformare

Redazione

Un gustoso dibattito sul Financial Times non applicabile al nostro paese

L’elenco di quelli che vogliono rifondare il capitalismo è lungo almeno quanto quello di chi ne annuncia la fine e si aggiorna periodicamente. Adesso ci prova il Financial Times, che in prima pagina annuncia che è “il tempo per un reset” del capitalismo. Il direttore Lionel Barber lancia una “nuova agenda” perché “è necessario riformare per preservare” quel sistema economico che ha garantito creazione di ricchezza e lavoro.

 

La nuova agenda del quotidiano finanziario londinese viene presentata da Martin Wolf, in un lungo articolo che chiede di “salvare il capitalismo dai rentier”. Secondo Wolf la macchina capitalista si è inceppata e adesso produce poca crescita della produttività, aumento delle diseguaglianze e degli choc finanziari. Le cause non sarebbero da rintracciare nei principali obiettivi delle forze populiste di destra e di sinistra, ovvero la globalizzazione e l’immigrazione, che invece sulle economie occidentali hanno avuto impatti solo marginali e in molti casi positivi. Il problema sarebbe invece dovuto all’assenza di competizione, al ruolo sempre più preponderante della finanza e all’aumento della rendita monopolistica (politica o di mercato) che estrae ricchezza dagli individui rendendo poco dinamico e innovativo il sistema (Wolf fa l’esempio dei Big della rete che hanno poteri monopolistici e riescono anche a pagare poche tasse).

  

Il Ft pone problemi che non sono nuovi – oltre 15 anni fa Luigi Zingales e Raghuram Rajan avevano scritto “Salvare il capitalismo dai capitalisti”, un libro a favore di un’agenda pro market e non pro business – ma sarebbe un errore prendere un’analisi utile per gli Stati Uniti e le economie sviluppate e calarla nel contesto italiano. L’Italia soffre da decenni di bassa produttività e scarso dinamismo per i motivi opposti: il sistema finanziario è poco sviluppato, i mercati sono ingessati, i monopoli sono pubblici. Quel capitalismo di cui parla il Ft – con pregi e difetti – forse è da riformare, ma qui non si è mai visto. Noi ci troviamo in uno stadio precedente e in una condizione peggiore.

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