Inizia la demolizione del Ponte Morandi. Ecco come funziona

Venerdì mattina il premier Conte sarà a Genova per la cerimonia del taglio del primo moncone ovest. Così verrà abbattuto il viadotto Polcevera

Enrico Cicchetti

A quattro mesi dal crollo del Ponte Morandi, nel quale sono rimaste uccise 43 persone, sono iniziati i lavori di demolizione di ciò che resta del viadotto. Il sindaco e commissario per la ricostruzione Marco Bucci il 17 dicembre scorso aveva deciso di affidare i lavori di ricostruzione a Fincantieri e Salini-Impregilo, che seguiranno il progetto di Renzo Piano per un costo di circa 200 milioni di euro. “Il ponte dovrà essere visibile, almeno per quanto riguarda gli impalcati, a fine 2019 e dovrà essere percorribile il 15 aprile del 2020”, ha annunciato oggi Bucci. Una data precisa: anche il viceministro alle Infrastrutture, il leghista Edoardo Rixi, oggi in commissione Ambiente alla Camera ha confermato che la nuova infrastruttura dovrà essere “collaudata e aperta al traffico” entro metà marzo. Penali salatissime, “fino a 202mila euro al giorno per ritardo nell'esecuzione, faranno sicuramente da deterrente agli allungamenti dei tempi”, ha specificato. E domani a Genova ci sarà anche il premier Conte per assistere alla cerimonia del taglio del primo moncone ovest del ponte.

  

   

Come verrà abbattuto il Ponte Morandi?

L'abbattimento, iniziato a dicembre, degli edifici sottostanti il viadotto Polcevera, ha segnato l’inizio dei lavori. Sono stati demoliti due edifici all’interno dell’area di proprietà dell’Amiu, la municipalizzata dei rifiuti del capoluogo ligure (l’Ecolegno e la Fabbrica del riciclo). Una volta terminate le procedure preliminari si procede con l’abbattimento dei due tronconi, quello di ponente e quello di levante.

    

Il Commissario per la ricostruzione ha pubblicato due video che illustrano come verrà svolta la procedura. Il lavoro sarà svolto dalle cinque imprese vincitrici dell’indagine di mercato: Fagioli Spa, Fratelli Omini Spa, Vernazza Autogru Srl, Ipe Progetti Srl e Ireos Spa. I lavori iniziano dalla parte ovest, già dissequestrata dalla procura, che potrà essere smantellata pezzo a pezzo senza usare esplosivi. Si tratta di un’operazione ingegneristica complessa: le sezioni del viadotto saranno calate al suolo con torri mobili, cavi d’acciaio e strand jack: imponenti martinetti in grado di sollevare tonnellate di peso. Nel troncone di levante invece è previsto l’utilizzo di microcariche esplosive, solo nella fase finale dei lavori. Un'operazione complicata e che richiede anche la bonifica in sicurezza dell'amianto presente nell'area.