la sentenza

Gli orsi JJ4 e MJ5 non saranno abbattuti. Il Consiglio di stato dà ragione agli animalisti

Un animale aveva ucciso il runner Andrea Papi, l'altro aggredito e ferito un uomo. Ma il loro abbattimento "è sproporzionato", dice Palazzo Spada. Si torna al Tar con l'udienza di merito

Gli orsi Jj4 e Mj5 non saranno abbattuti. Il Consiglio di stato ha accolto il ricorso, presentato delle associazioni animaliste, per salvare i due animali dal decreto di abbattimento emesso dal presidente della provincia di Trento, Maurizio Fugatti. L'orsa Jj4 (che i suoi "difensori" chiamano Gaia) è responsabile della morte del runner trentino Andrea Papi, è stata catturata e ora è rinchiusa nel centro di Casteller, mentre Mj5 (per gli amici Jhonny) è l'orso che lo scorso 5 marzo aveva aggredito un uomo nel comune di Melè, procurandogli diverse ferite, ed è ancora "latitante" nei boschi.

 

Il ricorso era stato presentato dagli avvocati Aurora Lo Prete e Giada Bernardi a nome delle associazioni animaliste e ambientaliste Enpa, Leidaa e Oipa, che avevano proposto soluzioni alternative all’abbattimento: il possibile trasferimento in Romania nel "santuario dell'orso bruno" Libearty, gestito da Oipa International, e la creazione di un'oasi-rifugio nel territorio del Trentino. "Una notizia che aspettavamo da tempo, gli animali sono salvi", commenta all'Adnkronos Stefano Fuccelli, presidente del Partito Animalista Europeo. Ieri le sigle animaliste avevano promesso "una campagna di boicottaggio verso i prodotti e verso il turismo Trentino" se i due orsi fossero stati abbattuti. 

 

L'ordinanza di Palazzo Spada sarà trasmessa al Tar per la fissazione dell'udienza di merito. Secondo i giudici "il provvedimento che dispone l'abbattimento dell'animale appare sproporzionato e non coerente con le normative sovrannazionali e nazionali che impongono l'adeguata valutazione di misure intermedie, ferma restando la disposta captivazione a tutela della sicurezza pubblica, va sospeso l'ordine di abbattimento dell'animale". Nel provvedimento si legge inoltre che "il quadro normativo sovranazionale impone che la misura dell'abbattimento rappresenti l'extrema ratio e che possano essere autorizzate deroghe ai divieti di uccisione delle specie protette 'a condizione che non esista un'altra soluzione valida' e nei soli limiti derivanti dai vincoli europei e internazionali". 

   

"La Provincia vuole abbattere e non ha alcuna argomentazione per giustificare tale posizione", aveva dichiarato ieri Valentina Stefutti, altro avvocato che rappresenta le tre associazioni. "La ricostruzione dei fatti porta a ritenere che nessuno dei due orsi sia pericoloso. Pertanto, lo stigma di problematicità conferitogli da Maurizio Fugatti risulta essere del tutto arbitrario". Inoltre, la Lega antivivisezionista ha presentato una perizia veterinaria forense, che afferma che a uccidere Papi non è stata l’orsa “problematica” Jj4: “Sono state rilevate lesioni identificabili come da penetrazione di coppia di canini caratterizzate da una distanza tipica dei canini di un orso maschio adulto”. Come se la dentatura di un animale, per la medicina veterinaria forense, avesse lo stesso valore delle impronte digitali umane. Eppure, nel caso di Jj4 c'era addirittura già stata un'altra aggressione ai danni di due persone, che il 24 giugno 2020 rimasero ferite dall'animale.

   

Da anni il presidente della provincia autonoma e la avvocatura cercavano una soluzione a colpi di ordinanze, che fossero l'abbattimento o la cattura. I provvedimenti però erano rimasti incastrati nei gangli dei ricorsi di Sergio Costa, allora ministro dell’Ambiente e oggi vicepresidente della Camera in quota M5s, degli animalisti e delle sospensive dei Tar e del Consiglio di stato. Che oggi ha preso una decisione attesa da tempo, dopo la sospensiva dell'ordinanza di abbattimento dei due animali disposta a giugno dal presidente della III sezione dello stesso Palazzo Spada.

  

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