Così gli orsi sono diventati i nuovi gattini di internet

Arnaldo Greco

A seconda delle necessità, giornali e social ripescano dall’immaginario Yoghi o il Grizzly di "The Revenant". Intanto impariamo a familiarizzare con nomi come M62, JJ4, MJ5: la natura scompare. Restano solo le sigle, le tifoserie e il Tar

Ci siamo distratti un attimo e gli orsi sono diventati i nuovi gattini di internet. Esplosione di contenuti e viralità. Non più buffi animali sullo skate o gol bizzarri da campionati lontani, ma video di orsi riempiono le colonnine di destra dei quotidiani online, redattori si affannano a trovare nuove immagini, gli algoritmi premiano gli orsi ovunque, giri su Rainews24 e trovi come ultim’ora una notizia sugli orsi, apri un social network e, tra i contenuti suggeriti, c’è un simpatico orso che esce all’improvviso da un cassonetto e spaventa qualcuno. Clicca qui per vedere il video ovviamente.

 

Tutto diventa lo stesso discorso senza capo né coda molto rapidamente. Alessia Marcuzzi posta da Yellowstone un video con degli orsi che attraversano la strada e l’avvistamento viene rilanciato come breaking news ovunque: diventa subito argomento di discussione su come comportarsi con gli orsi in Trentino, pur se boschi diversi, specie diverse, territori diversi. La scaletta dei telegiornali cambia. In chiusura niente più servizi sugli animali domestici, ma quello sull’inizio della stagione dell’amore dell’orso marsicano. Versi d’accoppiamento inclusi. Perché, a seconda della voglia e delle necessità, si può ripescare dall’immaginario sia Yoghi e l’orso che mangia le torte di Nonna Papera, che il Grizzly che attacca Di Caprio in The Revenant. Ma pure l’orsa che si innamora dell’uomo nell’Armata Brancaleone in fondo va bene.

 

L’assessora al Turismo di Trento deve rispondere seriamente a una domanda su un presunto “effetto orsa” sul turismo in provincia (“Non si può sapere”, risponde), a Trento viene organizzata una manifestazione contro gli orsi e i lupi e, naturalmente, viene indetta pura una manifestazione speculare di antispecisti (ma guai a parlare di velleitarismo delle manifestazioni). Quotidiani locali di ogni regione danno notizie sull’avvistamento di orme di orsi su sentieri battuti da escursionisti, perché un po’ di psicosi non guasta mai. Altri segnalano avvistamenti di orsi senza radiocollare e rispondono all’ardua domanda: che fare? Alla ricerca di “orso” su Google, si scopre che altri utenti domandano spesso: “Chi è più veloce: l’orso o l’uomo?”, “Che orsi ci sono in Trentino?”, “Come mettere in fuga un orso?”, “Cosa hanno paura gli orsi?” (sic), “Perché l’orso attacca gli uomini?”.

  

  

Intanto impariamo pure a familiarizzare con i nomi degli orsi. Leggiamo che l’orso M62 è morto – chi l’ha ucciso non si sa. Forse dei bracconieri, forse un rivale in amore. Chissà che in mancanza di casi di cronaca nera freschi, quello che una volta era “il giallo dell’estate”, i media non provino a spolpare anche questa indagine. Mentre già sappiamo che l’orso responsabile della morte del runner è JJ4. I due, assieme a MJ5, erano noti da un po’ come i tre “orsi problematici” della Provincia autonoma. Impariamo che così “problematico” è un aggettivo che si usa per definire un tipo particolare di orsi, per altri invece si usa “confidente”. E poi c’è la battaglia legale. Il presidente della Provincia di Trento decreta la pena di morte per JJ4, ma il Tar l’annulla. Il presidente ci riprova e il Tar annulla di nuovo. Anzi chiede di trasferire gli orsi altrove, come già accaduto a M57 e a DJ3, anni fa. La natura scompare. Restano solo le sigle, le tifoserie e il Tar.

  

Anni fa, su una spiaggia in Albania d’estate, da lontano vidi arrivare un uomo con quello che mi sembrava un cane gigantesco. Poteva essere una bella storia da raccontare, ma si sarà già capito di quale animale si trattava. Man mano, infatti, che quel tizio si avvicinava, mi accorgevo che quel cane era davvero troppo fuori dimensione. Fino a dover ammettere a me stesso che non era colpa del caldo e non avevo un’allucinazione: c’era davvero uno che stava portando a spasso un orso sul bagnasciuga. I social erano solo all’inizio, ma lui riusciva a farsi pagare comunque qualche moneta in cambio di una foto col suo orso. Forse non era uno squinternato senza scrupoli, ma semplicemente un precursore.

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