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Libera nos dai matti

Maurizio Crippa

Tempo di speculazioni teologiche. Un prof. spiega perché “la Divina Provvidenza sottrae ai pastori il popolo che essi hanno abbandonato”

Inizia il Triduo Santo, giorni quest’anno strani. Ma non perché si celebra la Coena Domini in tv. E’ che c’è in giro un sacco di gente strana a cercare le complicanze metafisiche della pandemia. Non solo personaggi come il bizzarro vescovo Carlo Maria Viganò, che dice che il Covid è un castigo alle nazioni per i peggio peccati morali. In fin dei conti, ci sono pure gli ebrei ultra ortodossi a New York che se ne fottono del virus e organizzano funerali che sembrano rave party. Ma fin qui niente.

 

Poi c’è una sorta di speculazione (teologica) al quadrato, come quella del prof. De Mattei, un uomo di cultura. Ha scritto che questa Pasqua entrerà nella storia perché “un misterioso filo conduttore” la lega alle dimissioni di Benedetto XVI: poiché è arrivato dopo di lui un Papa che ha abbandonato la sua chiesa, adesso “la Divina Provvidenza sottrae ai pastori il popolo che essi hanno abbandonato”. Tiè. E ben gli sta San Pietro desolata (poi Francesco fa anche share da capogiro, ma spiegateglielo voi).

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"