Inaugurazione dell'anno giudiziario (foto LaPresse)

Habeas Corpus

Roberto Maroni

La politica deve avere il coraggio di riportare il potere giudiziario, piegato agli interessi di carriera dei capicorrente del Csm, sulla retta via

Il Senato deve decidere se Matteo Salvini sarà processato per la vicenda della Open Arms, da lui bloccata per alcuni giorni al largo di Lampedusa nell'agosto del 2019. Io sto con Salvini, ovvio: avrei fatto esattamente quello che ha fatto lui. Anzi, da ministro dell’Interno facevo anche di peggio: i barconi li respingevo da dove erano venuti. Ma in questa vicenda più del merito conta il metodo. E il metodo è questo: la magistratura (certa magistratura) usa il grande potere che ha per perseguitare gli avversari politici. Era noto da tempo, ma oggi è di un’evidenza feroce dopo la pubblicazione delle incredibili intercettazioni di alcuni magistrati. La “giustizia” piegata agli interessi di carriera dei capicorrente del Csm. Intere vite rovinate per chi finisce nelle loro fauci, politici ma non solo, colpevoli o innocenti che siano. Una vergogna. E’ tempo di rimediare. E’ tempo che la politica rialzi la testa e ritorni orgogliosa del suo ruolo. Assolvere Salvini, certo, ma non solo. Deve avere il coraggio di riportare il potere giudiziario sulla retta via, quella del “habeas corpus” e non del “habeas correntem”. Utopia? Forse. Al governo, oltre ai grillini forcaioli, c’è anche chi conosce bene questi dossier e sa cosa fare. Ad esempio Andrea Orlando, già apprezzato ministro della Giustizia. E anche Matteo Renzi, perché no? Lui ha un potere di condizionamento (pardon, di indirizzo) tale da convincere il governo a occuparsi di riforme e non solo di poltrone. Forza Mattei. Stay tuned.

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