La ricerca dell'immunità
Ma davvero qualcuno oggi non farebbe un vaccino, se ci fosse? Piccolo viaggio nella risorgenza dei No vax
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La forza della scienza e il virus
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Che sollievo il vaccino, ma il nazionalismo rischia di rovinare pure questa festa
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Covid e fake data
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Potere della mascherina
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Non siate folli
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Imparare dagli altri
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Quelli che "il virus è clinicamente sparito"
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L'esperimento di piazza
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Clorochineide
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Dare i numeri
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Come sciamani
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La collaborazione europea e i timori sulla distribuzione del vaccino secondo l'Irbm di Pomezia
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Il fantasma del virus
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Decidono i politici, non gli scienziati
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Debolmente positivi
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L'inganno di One Health, paradigma ecologico della salute
Come finisce una pandemia, come facciamo a riconoscerne la fine, c’è un segnale, un dato, una curva da seguire? Ci stiamo tormentando su questo finale, mentre allentiamo i lockdown e ci promettiamo: richiudiamo subito se ce n’è bisogno, consapevoli del fatto che con tutta probabilità non riconosceremo nemmeno il momento in cui chiudere senza fare troppe storie. L’unica speranza luminosa è il vaccino, la soluzione definitiva, quella che si vede a occhio nudo, e brilla. Da lontano, perlomeno, perché anche il vaccino ha le sue fasi: la prima è scoprirlo (ci sono enormi pressioni ed enormi investimenti, e buone notizie sui test); la seconda è distribuirlo alla popolazione mondiale (si creeranno molti conflitti: nazionalistici, tra paesi ricchi e paesi poveri, all’interno di ogni paese); la terza è far sì che la maggior parte della popolazione si faccia somministrare il vaccino. Abbiamo sentito parlare di immunità di gregge in modo sciagurato e prematuro e ora associamo al concetto esperimenti sociali feroci, ma quando c’è il vaccino in realtà l’immunità di gregge torna a essere quello che è: una promessa di guarigione collettiva. Nelle prime due fasi, saranno le aziende farmaceutiche e i governi a prendere le decisioni, nel bene o nel male, mentre la terza fase riguarda gli individui, cioè ognuno di noi. Le premesse sono abbastanza rassicuranti: tutti gli studi pubblicati da quando è scoppiata la pandemia mostrano una ritirata dei movimenti No vax e un’erosione delle convinzioni No vax. Secondo questi stessi studi però, quando la paura del contagio diminuisce, quando cioè pensiamo di intravedere il finale, l’istinto No vax torna a crescere.
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- Paola Peduzzi
Scrive di politica estera, in particolare di politica europea, inglese e americana. Tiene sul Foglio una rubrica, “Cosmopolitics”, che è un esperimento: raccontare la geopolitica come se fosse una storia d'amore - corteggiamenti e separazioni, confessioni e segreti, guerra e pace. Di recente la storia d'amore di cui si è occupata con cadenza settimanale è quella con l'Europa, con la newsletter e la rubrica “EuPorn – Il lato sexy dell'Europa”. Sposata, ha due figli, Anita e Ferrante. @paolapeduzzi