(foto LaPresse)

Quanto e come si è donato per affrontare l'emergenza Covid?

Marianna Rizzini

In uno studio di "Italia non profit" tutti i numeri della "gara di solidarietà" per aiutare il sistema sanitario: un movimento filantropico a 360 gradi

Roma. “Gara di solidarietà”, si è detto quando, un mese fa, il momento più drammatico dell'emergenza Covid 19 aveva fatto emergere una realtà fatta di grandi e piccoli donatori, dalle aziende alle banche ai singoli cittadini, specie nelle regioni del Nord più colpite dal virus. Ma quanto e come è stato donato? Per aiutare a farsi un'idea più organica sull'entità e sui numeri della gara di solidarietà, la piattaforma Italia non profit ha reso pubblici per la prima volta, con tabelle e grafici, i dati relativi a tutte le pagine web attivate a sostegno dell’emergenza Covid-19. Una testimonianza della volontà crescente dei cittadini di impegnarsi in una donazione più consapevole (magari per donare ai settori meno aiutati).

 

Così illustra l'iniziativa Giulia Frangione, amministratore unico di Italia non profit: “Dicono che la generosità sia contagiosa, e che sapere che altri si danno da fare per raggiungere un obiettivo comune renda più facile il perseguimento del fine: Italia non profit ha quindi scelto di condividere i dati delle iniziative realizzate in risposta all’emergenza come segnale positivo, per favorire la cultura del dono e la sua digitalizzazione, modalità quanto mai necessaria in questo periodo di impossibilità di contatto diretto. I dati del nostro Osservatorio, ci mostrano che le persone desiderano orientarsi, e che una volta individuata una lista, vogliono essere libere di decidere e di scegliere. Oggi non è rilevante soffermarci solo sull’ammontare del valore delle donazioni, peraltro ancora in corso, quanto sui segnali importanti sul modo in cui le persone si informano e cercano di orientarsi prima di effettuare le donazioni, su come agisce la filantropia e sui bisogni del sistema sanitario e sociale”. E forse, dice Frangione, “in un periodo di separazione forzata, la donazione è uno dei pochi atti che fa sentire i cittadini partecipi in uno sforzo comune, offrendogli la possibilità di sentirsi parte di una comunità che combatte per una causa che interessa davvero tutti”. 

 

 

Andando a vedere i dati relativi al periodo 13 marzo-15 aprile, in particolare relativi all’iniziativa “Sostieni un ospedale”, realizzata in collaborazione con Assif e che aggrega le campagne di raccolta fondi verificate, cioè approvate direttamente dagli ospedali, si nota che le visite ai siti web dove era possibile sostenere economicamente gli ospedali italiani hanno registrato oltre 113 mila visite da tutti i continenti. E se al 13 marzo le campagne di crowdfunding erano 7 (con 11 ospedali sostenibili da remoto), a oggi ci sono 53 campagne di crowfunding (e 90 ospedali). Sempre nel periodo 13 marzo-15 aprile, lo studio, nella sezione “Filantropia a sistema”, realizzata in collaborazione con Assifero, mappa gli aiuti filantropici in risposta al Covid-19 per delineare un quadro unico delle iniziative, semplificare la ricerca e capire come e verso quali beneficiari si sta muovendo la filantropia organizzata e quella più spontanea.

 

“La mappatura realizzata ci ha permesso di scoprire quello che probabilmente è il più grande avvenimento solidale della storia recente italiana”, dicono da Italia non profit: 1657 milioni di euro il valore del totale delle donazioni e dei fondi mappati fino al 15 aprile. Lo studio è ancora in corso, ma intanto le cifre parlano di 1801 iniziative di filantropia attivate da aziende, fondazioni di origine bancaria, enti non profit, privati cittadini, e 1609 donatori/promotori che hanno finora segnalato all'Osservatorio le proprie attività. In generale, si nota un “movimento” filantropico a 360 gradi: 470 le iniziative di aiuto rivolte a ospedali, 170 in favore di enti non profit, 131 a cittadini e famiglie, 94 verso la Pubblica amministrazione, 72 verso la Protezione Civile, 32 verso aziende, 24 verso le scuole, 7 verso le università, con donazioni in denaro ma anche di beni, servizi, fondi, bandi, credito e agevolazioni. Una parte dello studio è poi dedicata al sostegno agli Enti no profit per dare aiuto concreto al terzo settore (che a causa dell’emergenza è stato costretto a rimodulare la propria attività). La domanda a cui si cerca di rispondere è “come stanno le organizzazioni non profit e i loro beneficiari? E quali sono le nuove attività che permettano di far fronte all’emergenza e ridurre l’impatto sociale del COVID-19?”

  • Marianna Rizzini
  • Marianna Rizzini è nata e cresciuta a Roma, tra il liceo Visconti e l'Università La Sapienza, assorbendo forse i tic di entrambi gli ambienti, ma più del Visconti che della Sapienza. Per fortuna l'hanno spedita per tempo a Milano, anche se poi è tornata indietro. Lavora al Foglio dai primi anni del Millennio e scrive per lo più ritratti di personaggi politici o articoli su sinistre sinistrate, Cinque Stelle e populisti del web, ma può capitare la paginata che non ti aspetti (strani individui, perfetti sconosciuti, storie improbabili, robot, film, cartoni animati). E' nata in una famiglia pazza, ma con il senno di poi neanche tanto. Vive a Trastevere, è mamma di Tea, esce volentieri, non è un asso dei fornelli.