
foto LaPresse
Vogliamo le banche come i medici
La tragedia sociale ora è cosa seria e tocca chiedersi se gli sportelli bancari stanno proteggendo la sopravvivenza economica dei cittadini come hanno fatto i medici con la nostra salute. L’avanposto di cura materiale che serve con urgenza al paese
-
La pioggia della liquidità vada alle imprese che hanno davvero sete
-
Laura Castelli, la “perpetua” del Mef
-
La statalizzazione della pandemia
-
Un interesse comune
-
La strage dei medici spiegata con i numeri e con soluzioni per il dopo
-
L'incubo sofferenze dietro ai casi di banche troppo lente nel credito
-
L'altro welfare possibile
-
Quanto e come si è donato per affrontare l'emergenza Covid?
-
Siam pronti alla Corte
La tragedia sociale o macelleria sociale urlata non è una nostra specialità giornalistica, siamo sempre stati diffidenti quando abbiamo scorto l’inganno ideologico dietro la falsa solidarietà sociale, le informazioni grottescamente apocalittiche, otto milioni di bambini poveri eccetera, le abbiamo doverosamente smascherate, e in generale non si può dire che siamo una tribuna di denuncia delle malefatte bancarie o della finanza. Anzi, all’inizio della crisi e della quarantena abbiamo pensato fosse giusto dire che stavolta la crisi è dell’economia reale e la finanza può essere, al contrario di quanto accaduto nel 2008 con tutti quei derivati andati a fuoco, il cavaliere bianco della salvezza liquida, finanziaria, delle attività industriali e commerciali e artigiane collassate. E ripetemmo un vecchio concetto già formulato al tempo della crisi greca: le banche sono quella cosa di cui tutti parlano male, d’accordo, ma quando i capitali non circolano più e i debiti sopraffanno la capacità finanziaria, il primo intermediario tra bisogni popolari e vita reale sono le banche, e la chiusura degli sportelli dimostrò che con queste istituzioni economiche e sociali non è saggio scherzare.
Abbonati per continuare a leggere
Sei già abbonato? Accedi Resta informato ovunque ti trovi grazie alla nostra offerta digitaleLe inchieste, gli editoriali, le newsletter. I grandi temi di attualità sui dispositivi che preferisci, approfondimenti quotidiani dall’Italia e dal Mondo
Il foglio web a € 8,00 per un mese Scopri tutte le soluzioniOPPURE
-
- Giuliano Ferrara Fondatore
"Ferrara, Giuliano. Nato a Roma il 7 gennaio del ’52 da genitori iscritti al partito comunista dal ’42, partigiani combattenti senza orgogli luciferini né retoriche combattentistiche. Famiglia di tradizioni liberali per parte di padre, il nonno Mario era un noto avvocato e pubblicista (editorialista del Mondo di Mario Pannunzio e del Corriere della Sera) che difese gli antifascisti davanti al Tribunale Speciale per la sicurezza dello Stato.