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La diffusione del Covid-19 in Italia e nel mondo. Le mappe del contagio

Giovanni Battistuzzi

Il nuovo coronavirus ha raggiunto tutti i continenti. Le infografiche che raccontano la pandemia

La prima segnalazione di pericolo arrivata all'Oms è datata 31 dicembre 2019. La Commissione Sanitaria Municipale di Wuhan  informava l'agenzia di avere registrato in tutta la provincia di Hubei un rilevante numero di casi di polmonite derivanti da cause ignote. È in quella data che si registra ufficialmente il primo focolaio di Covid-19, la malattia causata dal Sars-CoV-2, sebbene i primi casi di persone che manifestavano i sintomi del contagio erano stati individuati già l'8 dicembre. Il primo caso di contagio è avvenuto, con ogni probabilità, in uno dei wet-market di Wuhan (qui Giulia Pompili spiega cosa sono). Da allora il virus ha raggiunto tutti i continenti, tanto che l'11 marzo il direttore generale dell'OMS Tedros Adhanom Ghebreyesus ha ufficialmente riconosciuto che quella di nuovo coronavirus Sars-Cov-2 non è più un'epidemia ma una pandemia (qui viene spiegato cosa cambia).

 

Il 10 gennaio per la prima volta veniva determinata la sequenza genomica del virus: si tratta di un betacoronavirus correlato a quello che ha causato la Sindrome respiratoria mediorientale (Mers-CoV) e a quello della Sindrome respiratoria acuta grave (Sars-CoV). Le ricerche sono proseguite e il 20 gennaio la National Health Commission (NHC) cinese ha scoperto la trasmissibilità da essere umano a essere umano del nuovo coronavirus.

    

"Tutti si aspettavano un’altra epidemia, in Asia. Come si aspetta un tifone, un terremoto, oppure uno tsunami. Prima di questa pandemia, noi invece conoscevamo i nomi dei virus che erano apparsi sporadicamente da queste parti, quelli che ci hanno fatto paura e che anche i nostri medici e infermieri hanno dovuto affrontare", scriveva Giulia Pompili raccontando i luoghi dove tutto è iniziato, e dove cercare anche le soluzioni.

  

In Italia i primi casi di infezione dal nuovo coronavirus vengono individuati il 29 gennaio: due turisti cinesi venivano ricoverati all'istituto Spallanzani di Roma e lì curati dai medici dell'ospedale.

 

La mappa del contagio in Italia

 

 

 

La mappa del contagio nel mondo

 

 

Le curve di contagio nei paesi maggiormente colpiti

 

  

Nota bene: i cinesi, che dichiaravano i pazienti infetti in calo continuo, nella notte fra il 12 e il 13 febbraio hanno dichiarato oltre 14 mila nuovi infetti. Cosa è successo? Molto semplicemente, le autorità sanitarie hanno cambiato la definizione di “soggetto infetto”, contando anche quei pazienti che non hanno fatto il test molecolare, ma presentano segni clinici d’infezione. Al variare del criterio diagnostico (cioè del criterio che ci fa classificare come infetto un soggetto) i numeri possono variare di tanto, di tantissimo, e crescere ancora di molto. Interessante è valutare le motivazioni per cui questo cambio è stato introdotto.

I dati sono tratti dalla John Hopkins University.

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