(Foto LaPresse)

Il ritorno di Marcello

Gianluca De Rosa

Scarcerato, De Vito potrà tornare sullo scranno più alto del Campidoglio. Imbarazzo a 5 stelle

Roma. “In fondo prima o poi sarebbe successo”. Nella maggioranza grillina in Campidoglio c’è anche chi la prende con fatalismo, ma il ritorno di Marcello De Vito in Aula Giulio Cesare sarà una grana non da poco per Virginia Raggi e compari. Il presidente dell’Assemblea capitolina ha ricevuto l’altro ieri dal tribunale di Roma l’ordinanza di revoca della custodia cautelare agli arresti domiciliari. È un uomo libero. De Vito era stato arrestato all’improvviso otto mesi fa con le accuse di corruzione e traffico di influenze riguardo al dossier Stadio della Roma e ad altre due operazioni urbanistiche. Il processo che deciderà sulla sua colpevolezza o meno comincerà il prossimo 4 dicembre, intanto però De Vito potrà tornare in Aula Giulio Cesare. E sullo scranno più alto, quello del presidente. Con l’arresto, infatti, De Vito fu temporaneamente sospeso, per effetto della legge Severino, dal suo ruolo di consigliere comunale. Ma anche dal carcere il grillino continuò ad essere formalmente il presidente dell’Assemblea capitolina. Da Regina Coeli De Vito diffidò i suoi compagni di partito dal revocarlo dalla carica, minacciando richieste e contenziosi civili. Timorosi, i consiglieri M5s optarono dunque per far svolgere quell’incarico al vicepresidente vicario.

 

E così oggi il ritorno di De Vito è un grattacapo non da poco. Certo è che nulla accadrà nella seduta convocata per oggi pomeriggio dell’Assemblea capitolina. Anche per questo è slittata la riunione di maggioranza che si doveva tenere ieri pomeriggio per capire il da farsi. Perché De Vito possa tornare, infatti, prima di tutto è necessario che venga cancellata la sospensione del prefetto che gli riconsegnerà il suo ruolo di consigliere capitolino. E per la conclusione dell’iter amministrativo mancano ancora diversi passaggi. Innanzitutto la prefettura non ha ancora ricevuto dal tribunale l’ordinanza di revoca della custodia cautelare. Una volta che questo sarà accaduto, il prefetto dovrà prenderne atto e inviare un provvedimento dichiarativo al segretario generale del Campidoglio: una presa d’atto necessaria per reintegrare De Vito nella sua veste di consigliere. Ma non finisce qui. Il documento dovrà essere pubblicato sull’Albo pretorio. Solo dopo la pubblicazione, in occasione della prima adunanza dell’Assemblea capitolina, il documento potrà essere ratificato. Da quel momento De Vito potrà tornare a presiedere l’Aula Giulio Cesare. Con evidenti imbarazzi. Non solo perché nessuno – a eccezione del consigliere Paolo Ferrara – ha mai manifestato la sua solidarietà a De Vito, su quello pensano i grillini, in fondo ci si può sempre scusare, ma anche e soprattutto perché la liberazione non significa affatto assoluzione. E, dunque, quali scuse? Il ritorno di De Vito, comunque, è rinviato alla prossima settimana, ma stavolta la questione non sarà più rinviabile.