Il divario nord-sud aumenta sempre di più (a vista del mio occhio)
Vado giù e vedo un numero incredibile di catorci, automobili pericolose che sù si vedono solo dagli sfasciacarrozze. Ricolfi dice che quella italiana è una società signorile di massa ma io non ho mai visto signori così straccioni
Il divario nord-sud aumenta a vista d’occhio. O quantomeno a vista del mio occhio. Vado al sud e vedo un numero incredibile di catorci, automobili pericolose, inquinanti e scomode che al nord si vedono solo dagli sfasciacarrozze. Vado a messa al sud e nei cestini delle offerte vedo solo monetine, quando al nord vedo sempre parecchie banconote. Vado al sud nelle vie del passeggio e dove dieci o vent’anni fa vedevo signori pavoneggiarsi con griffe e cachemire vedo uomini che sembrerebbero appena sbarcati, se non fossero di carnagione bianca. Ricolfi dice che quella italiana è una società signorile di massa ma io non ho mai visto signori così straccioni: forse la sua analisi vale fino a Roma, se non solo in Val Padana, non so. Il divario nord-sud aumenta a vista d’occhio mentre il governo nazionale è il più meridionale di tutti i tempi (delle due l’una: o i politici meridionali non valgono nulla, o la politica non conta nulla). Il divario nord-sud aumenta a vista d’occhio: l’amante delle differenze se ne compiaccia, non è del tutto vero che il mondo sia sempre più uniforme.