(Foto di Ansa) 

Editoriale

Concorrenza spiaggiata sui balneari

Redazione

La legge è ancora ferma: non si trova l’accordo. C'è spazio solo per le picconate dei giudici che hanno fissato la scadenza massima al 2023

La legge sulla Concorrenza è ostaggio dei balneari. Per quanto possa sembrare incredibile, uno dei pilastri del Piano nazionale di ripresa e resilienza è fermo in commissione Industria al Senato perché la maggioranza non riesce a trovare un accordo sulle gare per le spiagge. Il governo aveva inizialmente evitato di intervenire sul tema, ben sapendo quanto sia politicamente tossico. Ci ha però pensato il Consiglio di stato a obbligare Palazzo Chigi a mettere la questione all’ordine del giorno: con una sentenza storica del novembre 2021, il massimo organo della giustizia amministrativa ha fissato al 2023 la scadenza della maxi proroga concessa dal Conte 1. Il venire meno di un quadro di riferimento sta iniziando a creare forti segni di smottamento: per esempio è di pochi giorni fa la notizia che la Corte di cassazione ha confermato il sequestro di un arenile considerando abusiva l’occupazione da parte del suo titolare.

 

Ora, di fronte a questo progressivo sgretolarsi del diritto, è davvero incomprensibile e autolesionista la resistenza della parte più oltranzista dei balneari. Che poi si traduce in proposte indifendibili ma prontamente raccolte dai parlamentari con foga bipartisan: dal tentativo di introdurre una proroga sine die in attesa della mappatura delle concessioni alla invocazione del golden power sulla battigia. Il fatto è che il braccio di ferro con l’Europa dura da troppo tempo: e ormai è evidente a tutti che o si arriva in modo ordinato a una riforma, oppure si andrà avanti con le picconate dei giudici. I balneari hanno vinto un decennio abbondante di rinvii delle gare ma adesso dovrebbero abbandonare le barricate e cercare un approccio costruttivo (come in verità alcuni stanno tentando di fare). Parimenti, la politica dovrebbe smetterla di inseguire le posizioni più massimaliste. La legge sulla Concorrenza non è nata sotto una buona stella: deludente il testo originario, tutti al ribasso i compromessi. Che essa debba morire sul bagnasciuga è un lusso che nessuno può permettersi.

Di più su questi argomenti: