Guido Crosetto - foto Ansa

Scenario bellico

Crosetto: "Se la Russia espugna Kyiv ci saranno conseguenze drammatiche"

Redazione

L'Europa non può permettere che Putin vinca, dice il ministro della Difesa: "Nessuno ci assicura che si fermerà all'Ucraina". E sulle spese militari: "Dobbiamo porci il problema se vogliamo essere all'altezza della sfida tremenda che è stata scatenata"

"Se (i russi ndr) dovessero espugnare la capitale ucraina, si aprirebbe uno scontro drammatico". Lo ha detto il ministro della Difesa Guido Crosetto in un'intervista al Messaggero. "Purtroppo – ha continuato – temo che Putin voglia tutta l’Ucraina e in più nessuno ci assicura che si fermerà all’Ucraina. È evidente che ha in mente un ordine internazionale, in cui chi è più forte, se e quando vuole, si prende le altre nazioni".

Il ministro sostiene che se le truppe russe dovessero arrivare a Kyiv "sarebbero un elemento totalmente destabilizzante per l'Europa e per il mondo. E porterebbero inevitabilmente a uno scontro con altre nazioni che non accetterebbero i carri armati russi al confine". 

Da qui l'avvertimento sull'importanza strategica delle spese per la Difesa: "Senza difesa, come dimostra la vicenda ucraina, non esisteranno più welfare, sanità, istruzione, libertà. L’Italia deve assumersi la responsabilità e decidere che cosa vuole essere nel consesso internazionale. Vuole essere un Paese che conta? O un Paese struzzo che mette la testa sotto la sabbia e si affida al caso? Oppure vuole essere un Paese satellite che affida la sua sicurezza, ma anche la sua sovranità, ad altri?". Per questo, aggiunge, le istituzioni "non devono avere paura di parlare di temi che fanno paura ai cittadini, come guerra, armi, spese per la difesa, deterrenza e Paesi ostili".

Secondo il ministro, riguardo all'impegno economico per la Difesa, "dobbiamo porci il problema se vogliamo essere all'altezza della sfida tremenda che è stata scatenata. Gli Stati Uniti sono ben oltre il 3 per cento, nel rapporto con il pil, per le spese militari. La Gran Bretagna ha appena dichiarato di voler superare il 2 e mezzo. La Polonia è al 4. La Francia e la Germania hanno raggiunto il 2. L'Italia è tra i pochissimi Paesi della Nato di gran lunga sotto l'obiettivo che tutti i governi di tutti i colori politici, succedutisi in questi anni, si sono impegnati a raggiungere".

Riguardo all’esercito europeo il ministro sottolinea che non sarà pronto a breve: "Si tratta di dover connettere tutte le forze armate dei 27 Paesi. Un lavoro mastodontico in cui io credo moltissimo e che a livello di esercitazioni è già avviato. Ma per la fase operativa ci vorrà altro tempo". 

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