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Il governo alle prese con nomine e contro nomine

Claudio Cerasa

Dopo la nomina di Bruno Valensise a nuovo direttore dell'Aisi, nelle prossime settimane la maggioranza dovrà portare avanti alcune nomine cruciali. Cosa c'è in ballo tra Meloni, Salvini e Tajani

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È una partita per addetti ai lavori, secondo alcuni, ma in verità la partita di cui parliamo in questo blocchetto è importante per mettere a fuoco un tema cruciale legato al futuro della destra: che intenzioni ha il governo rispetto alla costruzione di una classe dirigente? La questione è nota: nelle prossime settimane, la maggioranza dovrà portare avanti alcune nomine cruciali. C'è il ballo l'amministratore delegato di Cassa depositi e prestiti. C'è il ballo l'amministratore delegato di Ferrovie dello stato. C'è in ballo l'amministratore delegato della Rai.

Cosa farà Giorgia Meloni? Vorrà rischiare, scommettendo su qualche volto fedele alla ditta, o vorrà fare di tutto per non rischiare e affidare ruoli importanti, strategici, a volti semplicemente in grado di fare quel mestiere, senza esporre il governo a figuracce? E cosa darà Meloni a Salvini? E quanto spazio darà Meloni a Tajani?

Nelle ultime settimane qualcosa è già successo: Bruno Valensise è stato nominato nuovo direttore dell'Aisi, Agenzia informazioni e sicurezza interna, proprio come voleva Salvini. E di conseguenza sulla casella più importante, Cdp, Meloni potrà confermare l'attuale ad, Dario Scannapieco, e anche sulla Rai potrà essere lei ad avere l'ultima parola (in pole position c'è Giampaolo Rossi al posto di Roberto Sergio). Resta una casella, Ferrovie. Meloni vorrebbe continuità (Ferrovie gestisce molti soldi del Pnrr: meglio non rischiare), Salvini vorrebbe discontinuità. Sono scelte che a molti non diranno nulla ma sono scelte che aiuteranno a capire quali sono i veri rapporti di forza che vi sono nel governo e quanto Meloni ha capito che avere una classe dirigente composta da persone competenti è più importante che avere una classe dirigente composta da soli fedeli. Popcorn in vista.

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  • Claudio Cerasa Direttore
  • Nasce a Palermo nel 1982, vive a Roma da parecchio tempo, lavora al Foglio dal 2005 e da gennaio 2015 è direttore. Ha scritto qualche libro (“Le catene della destra” e “Le catene della sinistra”, con Rizzoli, “Io non posso tacere”, con Einaudi, “Tra l’asino e il cane. Conversazione sull’Italia”, con Rizzoli, “La Presa di Roma”, con Rizzoli, e "Ho visto l'uomo nero", con Castelvecchi), è su Twitter. E’ interista, ma soprattutto palermitano. Va pazzo per i Green Day, gli Strokes, i Killers, i tortini al cioccolato e le ostriche ghiacciate. Due figli.