Nicola Zingaretti e Goffredo Bettini (foto Ansa)

Il bi e il ba

Un corpo morto sballottato qua e là. Il ritratto perfetto del Pd

Guido Vitiello

Votare secondo coscienza e seguire le indicazioni del partito. L’ideologo di Zingaretti come il gesuita comunista della “Montagna incantata” di Thomas Mann 

E insomma, Goffredo Bettini, come voterà al referendum sul taglio dei parlamentari? “I referendum interrogano la coscienza individuale di tutti. E ogni scelta è legittima. Io farò quello che deciderà il partito”. Se l’avessero chiesto a Leo Naphta, probabilmente avrebbero ottenuto la stessa risposta. Naphta è il gesuita comunista, o comunista gesuita, della “Montagna incantata” di Thomas Mann. Retore scintillante e dialettico acuminato, è persuaso che al proletariato spetti di proseguire l’opera intrapresa da Gregorio Magno, l’instaurazione terrena del Regno. Va da sé che la coscienza individuale, in questo arazzo provvidenziale dove s’intrecciano la teologia più speculativa e il pragmatismo più sanguinario, è poco più che un fronzolo, se non uno sfilaccio indocile. Sant’Ignazio e Lenin impongono al fedele il sacrificio dell’intelletto, l’abbandono come un corpo morto – perinde ac cadaver – alla volontà della Chiesa o del Partito. Se l’ideologo di Zingaretti si fosse fermato alla prima parte della dichiarazione (voterò secondo coscienza) o alla seconda (seguirò le indicazioni del partito), non ci sarebbe stato nulla da dire. Solo ravvicinate le due metà ricompongono il vecchio simbolo del gesuitismo-leninismo. Ma senza più un Regno da portare in terra, che senso ha lo sforzo ascetico di aderire interiormente ai precetti esteriori? Quando manca una corrente profonda a cui abbandonarsi, tutto quel che vediamo è un corpo morto sballottato qua e là dalle circostanze, dalle abitudini e dalle convenienze. Il ritratto perfetto del Pd.

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