Il gusto di fare e cambiare. Milano ha bisogno di “ambasciatori” per ritrovare se stessa
Ottimismo, capacità, solidarietà e una visione “larger than life”. Il riformismo molto ambrosiano del Centro Studi Grande Milano
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Milano batte Roma
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Il risveglio delle città
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“Fare il sindaco non mi compete”. Parla Ferruccio Resta (Politecnico di Milano)
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Il barometro della crisi (anche da smart working) fatto con i ticket restaurant
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Al Bilancio mancheranno 160-200 milioni e ci vuole l'impegno dello stato, spiega l'assessore Tasca
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Serve coraggio per guardare al futuro, caro sindaco Sala
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Un centrodestra milanese è possibile, dice Gelmini
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L'autunno che non osiamo pensare. Le preoccupazioni di Caritas
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Appunti per una sinistra dalla parte dell'Europa. Parla Bussolati
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La Vittoria alata è uno dei simboli della ripartenza di Brescia
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La sfilata di Dior in Salento è una bella lezione all'Italia degli stereotipi
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Salvare Beppe dall'amico Beppe
Ad esempio Ernesto Pellegrini, che si avvia ai suoi ottant’anni con il consueto entusiasmo, non si è mai occupato di politica. Ha lavorato, lavorato, lavorato (“lavorare è ancora il mio divertimento e mi diverto lavorando”). Guida un gruppo da quasi diecimila dipendenti, sa che la crisi sarà dura anche per il suo settore, la grande ristorazione, “ma se ci sarà da soffrire quest’anno, non sarà il male peggiore”. Non si è mai dimenticato di essere nato povero (“e se adesso posso restituire a chi è stato meno fortunato sono felice di farlo”), ha fondato una onlus e un ristorante, il Ruben, che offre pasti a un prezzo più che simbolico per i poveri.
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- Maurizio Crippa
"Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.
E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"