Editoriale
Inflazione ed energia. Il collasso economico dello Sri Lanka è un avvertimento
Il malcontento popolare e l'enorme crisi in cui versa da mesi hanno portato il paese in default: i cittadini hanno protestato contro la dinastia dei Rajapaksa e il presidente ha annunciato le dimissioni. Un esempio dell'instabilità globale
Le immagini dell’occupazione della residenza del presidente dello Sri Lanka sono circolate in questi giorni soprattutto perché sono estremamente evocative. L’assalto al palazzo è un tema frequente dei nostri tempi, e ricorda manifestazioni violente e antidemocratiche a cui, però, è difficile paragonare quelle di Colombo. Ciò che sta vivendo lo Sri Lanka è il culmine del malcontento popolare nei confronti della dinastia dei Rajapaksa che controlla l’intera politica del paese, e dell’enorme crisi economica in cui versa da mesi. Un collasso che è anche un caso esemplare per comprendere gli effetti della crisi – prima la pandemia, poi la guerra in Ucraina – su un’economia molto fragile come quella del paese asiatico. Negli ultimi dieci anni la qualità della vita dei suoi 22 milioni di abitanti si era alzata, soprattutto nella capitale, grazie a una delle maggiori risorse economiche dell’isola: il turismo. Ma gli attentati nell’aprile del 2019 – che fecero oltre 250 vittime – e la pandemia hanno colpito anche il settore turistico.
L’anno scorso il presidente Mahinda Rajapaksa, con il divieto sull’utilizzo dei fertilizzanti chimici, aveva dato un’ulteriore colpo all’agricoltura locale, oltre ad aver intrapreso una serie di maxi progetti di utilità discutibile a nome dei “Rajapaksas”. Più che un governo, i Rajapaksa agiscono come fossero a capo dell’azienda di famiglia. L’inflazione degli ultimi mesi ha portato il paese al default, è finito il carburante, si è rotta la catena di distribuzione di medicinali e beni essenziali. Dopo le proteste di sabato – che sono seguite a numerose manifestazioni nel corso della primavera – il presidente Rajapaksa e il primo ministro hanno annunciato che si dimetteranno, ma il collasso dell’economia dello Sri Lanka rappresenta un simbolo e un avvertimento per i paesi in via di sviluppo: si è rotto qualcosa nella globalizzazione e nel sistema d’aiuto internazionale, e i cittadini di questi paesi sono le prime vittime del peggioramento delle condizioni economiche. Lo Sri Lanka potrebbe essere solo l’inizio.
Isteria migratoria