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Il campus prigioniero
Una lunga tradizione conservatrice che va da William Buckley a Donald Trump, passando per Allan Bloom, il filosofo che negli anni Ottanta ha denunciato la chiusura della mente americana, ha escogitato e prescritto varie forme di resistenza alle università contemporanee e all’ideologia che queste producono e iniettano nella classe dirigente americana. Buckley raccomandava agli ex studenti di non finanziare le istituzioni in cui si erano laureati – una pratica molto diffusa nei campus americani – Trump ha minacciato di togliere i finanziamenti all’università di Berkeley, rea di escludere i conservatori dai dibattiti, poi ha firmato un ordine esecutivo che vincola i finanziamenti alla ricerca al rispetto della libertà di parola nei campus. Altri hanno proposto di manifestare, boicottare, abbandonare il campo, opporre gesti di resistenza passiva all’omologazione culturale.
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