Foto LaPresse

Draghi dice all'Italia che è compito del governo abbassare lo spread non della Bce

Redazione

"Lo spread sta danneggiando le banche, non mettere in discussione l'euro è il primo modo per ridurlo", ha detto il presidente dell'Eurotower. L'unico modo in cui la banca centrale può intervenire è l'Omt, un commissariamento

Se è vero che oggi, alla riunione del Consiglio della Banca centrale europea l'Italia non è stato un argomento centrale perché il “tema è fiscale”, come ha detto Mario Draghi e “non monetario”, lo stesso non si può dire riguardo alla conferenza stampa. L'attenzione dei giornalisti internazionali si è infatti concentrata sulla politica economica italiana e sui rischi che questa può rappresentare per l'Eurozona. Lo spread e le banche italiane, legate alla debolezza dei titoli di stato, sono uno dei temi su cui Draghi è stato interrogato. Il suggerimento del presidente della Bce è tutto indirizzato al governo. “Abbassare i toni e non mettere in questione la struttura costituzionale dell'Europa” potrebbe aiutare, per esempio, a "far scendere lo spread". “Io non ho la palla di vetro – ha detto Draghi – ma certamente i titoli di stato italiani sono nelle banche e se perdono valore impattano sul loro capitale".

   

L'istituto di Francoforte, in questa fase di dialogo tra la Commissione europea e il governo gialloverde, non può fare altro che attendere. “Sono fiducioso che si troverà un accordo”, ha ribadito più volte il presidente della Bce nel corso della conferenza – “non molto fiducioso, solo fiducioso”, ha poi specificato rispondendo a un giornalista – e ha riportato il pensiero del vicepresidente della Commissione Valdis Dombrovskis, presente all'incontro: “Occorre rispettare le regole ma anche cercare un dialogo”. In attesa di capire come la trattativa può andare a finire, Draghi ha preferito non avanzare ipotesi. I giudizi delle agenzie di rating, lo spread e i gli impatti sulle banche restano tuttavia fattori da tenere in considerazione. Draghi ha poi risposto indirettamente al governo italiano che attraverso il ministro agli Affari europei, Paolo Savona, invoca il sostegno della Bce per ridurre lo spread. "Finanziare i deficit non è nel nostro mandato", ha detto Draghi che ha ricordato come l'unico strumento specifico per aiutare un paese, in cambio di condizionalità è l'Omt (Outright monetary transactions). L'Omt è stato definito "scudo anti spread" perché se richiesto da un paese membro permette alla Bce di acquistare titoli di stato a breve termine ma solo se lo stato che lo invoca rispetta una serie di riforme macroeconomiche condivise con il Meccanismo europeo di stabilità. "Per il resto siamo in un regime di dominanza monetaria, non fiscale", ha aggiunto Draghi come a dire che la Bce si occupa di politica monetaria e non interviene in politica economica dei paesi membri dell'euro.

  

Nella riunione di oggi, il Consiglio direttivo della Banca centrale europea ha confermato di voler lasciare i tassi invariati ai minimi storici e di voler reinvestire il capitale rimborsato sui titoli in scadenza anche dopo la conclusione del quantitative easing. Una politica monetaria ancora accomodante, che servirà a contenere la crescita un po' rallentata che si registra nell'area euro. L'Italia, insieme alla Brexit, alla guerra commerciale, alla frenata dell'export, alla volatilità dei mercati e al cattivo andamento dell'industria dell'auto tedesca nell'ultimo trimestre, è tra i "fattori di rischio" che mettono a repentaglio la crescita. Fattori legati alle specificità dei singoli paesi, su cui è difficile, ha spiegato Draghi, distinguere tra natura permanente e transitoria. Per il momento, ha rassicurato il presidente della Bce, non c'è alcun contagio per l'economia dell'eurozona.

 

Di più su questi argomenti: