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Redazione

Draghi distrugge le illusioni gialloverdi su un pronto soccorso della Bce

Come prevedibile nella conferenza stampa di giovedì Mario Draghi ha distrutto le illusioni create dal ministro per gli Affari europei, Paolo Savona, che si era detto convinto di un intervento a lungo termine della Banca centrale europea per evitare una crisi finanziaria innescata dalle turbolenze italiane. “Finanziare i deficit non è nel nostro mandato”, ha ribadito Draghi aggiungendo che esiste solo l’Omt “come strumento specifico” per contrastare l’allargamento dello spread “per il resto – ha detto – siamo in un regime di dominanza monetaria”, come dire che la politica di bilancio non è faccenda della Bce.

 

L’Omt (Outright monetary transactions), chiamato “scudo anti spread”, è una misura emergenziale mai attivata che uno stato deve richiedere sottoponendosi a un programma di riforme per ottenere sostegno della Bce attraverso l’acquisto di titoli di stato. Ovvero, un commissariamento. Draghi ha constatato che l’aumento del rischio paese evidenziato dallo spread sopra i 300 punti ha un impatto diretto sul settore bancario. “Non ho la palla di cristallo per dire se lo spread sarà 300, 400 o quant’altro. Certamente questi bond sono nel portafoglio delle banche, se perdono valore intaccano il capitale delle banche”. E’ un’evidenza che solo in questi giorni è presa in considerazione, con preoccupazione, dai vicepremier Matteo Salvini e Luigi Di Maio. “Se mi si chiede cosa si può fare riguardo alle banche – ha detto Draghi – dato l’allargamento dello spread negli ultimi sei mesi, una prima risposta è abbassare i toni e non mettere in dubbio la cornice istituzionale che sorregge l’euro”. Come dire che solo il governo italiano ha la capacità di rallentare l’aumento dei rendimenti dei titoli di stato, e può farlo sia smettendo di parlare di uscita dall’euro sia rinunciando a invocare interventi mirati per l’Italia perché così si minaccia l’indipendenza della Bce dagli stati.

 

Quanto alla manovra italiana, Draghi si è detto “fiducioso che si troverà un accordo” tra Roma e Bruxelles, per poi precisare “non molto fiducioso, solo fiducioso”. Savona, intenzionato a rimandare alla Commissione la manovra così come è stata bocciata, ha replicato a Draghi dicendo “ognuno si assume la sua responsabilità”. Appunto.

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