L'uomo del caseificio accanto

Maurizio Milani

L’Innamorato fisso ha scoperto un bellissimo romanzo che nessuno vuole pubblicare. E svela il viaggio che gli ha cambiato la vita

Ciao Maurizio, che novità ci sono per la Lombardia dal comitato Unesco che decide i luoghi del mondo più belli da preservare?

Fausto, Crema

 

Ciao Fausto, devi sapere che le pozze solfuree di El Paso risalgono ai tempi dell’antenato del cane. Sono le più visitate al mondo. Tanto che alcuni turisti innamorati del luogo hanno preso la residenza lì. E votano a El Paso (95 per cento repubblicano). Ti chiederai cosa c’entra questo con la Lombardia. C’entra perché un bellissimo gemellaggio di siti Unesco è stato fatto ieri. Il parcheggio dei pullman di Milano Lampugnano e le pozze solfuree di El Paso. Il trattato è stato firmato presso il bocciodromo di viale Majno (Mi). Per il parcheggio di Lampugnano c’ero io, per le pozze di El Paso un signore che poi si è rivelato essere un impostore. E’ quindi stato arrestato dall’Unesco. Subito scarcerato per mancanza di indizi, è andato a Vienna per firmare il gemellaggio (Unesco) Vienna-Leopoli. Anche qui è stato arrestato. Lui firmava per conto della città di Leopoli… ma a Leopoli non lo conoscono. Però mi sembra strano. Per me il fatto non sussiste.


 

Caro Maurizio, so che te sei un po’ pirla politicamente parlando, ma vorrei avere un tuo parere sulla situazione del momento a Roma.

Gianluigi, Trecate (Novara)

A me dispiace dirlo, ma sono uno dei massimi esperti (al mondo) di sistemi elettorali. Il migliore è il proporzionale secco e duro. La regola è che si corre per avere il 51 per cento dei voti. Tutti i 230 partiti che parteciperanno alle elezioni devono avere questa ambizione. Quindi non si dice prima chi saranno i nostri alleati, ognuno corre da solo. A bocce ferme, dopo il voto ci si guarda intorno e si decide con quale partito (avversario prima) fare il governo. Il presidente del Consiglio deve sempre essere Roberto Maroni.


 

Hai anche qualche suggerimento di lettura?

Angela, Milano

  

“L’uomo del caseificio accanto”: è un bellissimo romanzo che nessuno vuole pubblicare. Sono 400 pagine. Allora; una fotomodella araba molto bella s’innamora di un uomo del caseificio accanto. Fa di tutto per conoscerlo; ma niente. Finché arriva Gene Hackman e fa esplodere tutto. Il caseificio era una base dei servizi segreti ugandesi.


  

Non ti ho visto quest’estate nelle pagine del Foglio dedicate al viaggio che ci ha cambiato la vita. Mi piacerebbe sapere quale è stato il tuo.

Anna Valeria, Pavia

  

Il viaggio che mi ha cambiato la vita (ma neanche), e che l’Unesco ha premiato come: Il viaggio del deficiente. E’ avvenuto il 2 aprile 1999. Di buon mattino (ore 4) mi sono alzato e sono andato a Parigi a piedi. Mille km esatti da dove abito. Arrivato dopo diversi giorni, avevo prenotato un volo sul Concorde. Parigi-New York. Che bello inquinare come tutte le tribù, tre ore nel Borneo. Da Parigi ero partito alle 9. Sono arrivato a New York alle 18. Qui a piedi mi sono recato a Manhattan. Avevo un appuntamento da un ragioniere. Motivo vendita del mio cortile a Codogno (Lodi) per 500 mila dollari. Acquirente anonimo, ma faceva da garante il ragioniere. Il mio cortile è detto anche il cortile delle lucertole. Questo perché ci abitano ben 250 famiglie di lucertole. Sono belle e le amo. Però l’offerta era ottima per cui il cortile l’ho venduto. Firmato tutti gli atti sono tornato a piedi all’aeroporto. Ho preso lo stesso Concorde dell’andata. Durante il viaggio come al solito mi sono innamorato di un’antropologa dello stato del Dakota, che poi non era vero. Andava a prendere in giro i pigmei. Con la scusa di fare una relazione per la sua università. Ma in pratica andava la per scherzarli. Arrivati a Parigi ci siamo baciati e gli ho regalato la delega della vendita del mio cortile. Adesso è suo. In pratica sono andato in giornata da Parigi a New York. Adesso non è più possibile. Il Concorde è stato messo in congedo. A Parigi, tanto che ero lì ho seguito la sponda del fiume fino ad arrivare a 50 km dalla città. Qui sempre a piedi sono arrivato ad Aosta. Dove sono stato arrestato come vagabondo. Subito rilasciato per intervento di mio zio prefetto (no a Aosta). Ho preso il treno Aosta-Vibo Valentia. Sono sceso a Modena, qui sono stato arrestato per vagabondaggio recidivo. Ma il resto te lo racconto un’altra volta.

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