Nei gialli britannici l’assassino è spesso donna. Quasi sempre è un’avvelenatrice. In un articolo apparso sul Tribune nel 1946 e poi ripubblicato col titolo “Decline of the English Murder”, George Orwell lamentava il declino sensazionalistico della copertura giornalistica della vecchia buona tradizione del delitto britannico dell’epoca d’oro, grosso modo da metà Ottocento al 1925. Dei 9 casi celebri presi in esame notava che, se si esclude la vicenda di Jack lo Squartatore (del quale, romanzi a parte, non si sa assolutamente nulla, e c’è chi ha addirittura ipotizzato che potesse trattarsi di una donna che odiava le prostitute), 6 su 8 riguardano casi di avvelenamento. Il veleno, si sa, è da sempre l’arma classica delle assassine donne.
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