La rivolta anti rom arriva anche a Casal Bruciato

I residenti protestano contro l'assegnazione di una casa popolare a una famiglia rom. L'ultradestra si unisce alle contestazioni

“Noi gli zingari qui non li vogliamo, quella casa deve andare a un italiano”, ripetono gli abitanti di Casal Bruciato scesi in strada per protestare contro l'assegnazione di una casa popolare a una famiglia rom. Le proteste sono continuate anche nella mattina di lunedì 8 aprile nel quartiere est di Roma, poco distante dalla stazione Tiburtina. Già domenica sera una settantina di residenti avevano spostato i cassonetti al centro della via, una sorta di barricata, per impedire che la famiglia rom potesse prendere possesso dell'alloggio che le era stato regolarmente assegnato in via Cipriano Facchinetti. I rom si sono dovuti allontanare scortati dai carabinieri e la casa è stata occupata da una giovane madre italiana con la figlia di sei mesi. A dare manforte alla protesta è arrivata anche CasaPound al grido di “prima gli italiani”. Ma sempre in mattinata, gli agenti del reparto mobile e i poliziotti del commissariato Sant'Ippolito, dopo una mediazione hanno convinto la donna a lasciare l'appartamento appena occupato.

 

Come nella rivolta del 2 aprile a Torre Maura, anche qui il bersaglio sono i nomadi: “Quella casa ora l'ha occupata una ragazza con un bimbo piccolo che dormiva in macchina – ha detto all'Ansa una residente di Casal Bruciato – Meglio un'italiana che i rom, ci deve stare lei. I rom non devono tornare o blocchiamo tutto”. Il Campidoglio, in una nota, ha spiegato che “gli uffici del dipartimento Patrimonio hanno preso contatto con la famiglia” che “ha sporto regolare denuncia per le minacce subite e gli uffici competenti sono impegnati nel trovare una soluzione per tutelare la famiglia e il rispetto delle norme. Le assegnazioni delle case di Edilizia residenziale pubblica vengono effettuate esclusivamente e scrupolosamente in base alla disponibilità degli immobili e all’ordine delle graduatorie, escludendo qualsiasi discriminazione”. La presidente del IV municipio, Roberta Della Casa, ha aggiunto all'Adnkronos che ora si cercherà una seconda proposta da poter fare alla famiglia rom, che “non era una famiglia sgombrata da un campo e che aveva tutte le carte in regola per avere questa casa”, tra cui “un'occupazione lavorativa, perché nelle case popolari ci sono da pagare i canoni di locazione, anche se sono minimi, e deve essere garantita la solvibilità del canone”.

 

Anche a Casalotti, altra periferia della capitale, l'ultradestra è in mobilitazione: stasera è prevista una fiaccolata di Forza Nuova, mercoledì dovrebbe arrivare CasaPound. Il motivo sarebbe il trasferimento di alcuni rom nel quartiere. Ma, a quanto ha ricostruito FanPage, si tratta al momento solo di indiscrezioni rimpallate e ingigantite sui social. “La struttura individuata dai residenti (senza nessun riscontro ufficiale dalle istituzioni) sarebbe il Centro Acisel per rifugiati, una struttura presente sul territorio dal 1997”, ha scritto sabato la testata online.

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