Tensione intorno al centro accoglienza dove sono state ospitate alcune famiglie rom (foto LaPresse)

Proteste anti rom, metro rotte e Tmb a fuoco. Più complotti per tutti

Valerio Valentini

“Non vi pare strano quello che succede a Torre Maura?”. Parla Sara Seccia (M5s)

Che il complotto si arrivato fin qui, fino alle vie di Torre Maura, Sara Seccia non lo dice. Ma neppure lo nega: “Beh, voi che dite?”. Noi lo chiediamo, ovviamente, alla consigliera comunale del M5s. “Può non essere così. Anche perché la questione di Torre Maura è focalizzata su atti di razzismo puro e semplice, credo”.

  

Crede? Ma in tanti tra gli esponenti del M5s vedono un fil rouge che lega i vari disastri della Capitale alle proteste di CasaPound i martedì. Tutti, compresa Virginia Raggi, dicono che siete #sottoattacco.

“Beh non mi pare una normale questa situazione, non mi pare normale che i Tmb prendano fuoco da soli e che tutto le scale mobili della Metro crollino per colpa dei trolley”.

 

E i fatti di Torre Maura?

“Un atto di odio che va assolutamente censurato. Ma i campi rom debbono trovare soluzione nella loro chiusura e, ove possibile, ricollocamento dei soggetti vulnerabili. Perché non sono situazioni che possiamo più mantenere in questo modo, come avviene dalla notte dei secoli”.

 

Non è anche un segnale politico?

“CasaPound e Forza Nuova danno questi ‘segnali’ da sempre. Se tutti esternassero così i propri ‘sentimenti’ vivremmo nella giungla”.

 

Intendevo chiederle se non sia anche uno sfogo di malessere di una di quelle periferie dove avete raccolto un consenso enorme, e che ora non vedono risposte concrete dall’amministrazione Raggi.

“Roma non è stata costruita in un giorno, e non può cambiare in un giorno. Ce la stiamo mettendo tutta intanto per superare i campi rom”.

 

Ma anche qui siete in ritardo rispetto alle scadenze che vi eravate dati.

“Beh facile non è. Non smantelli e basta. Devi offrire alternative, altrimenti si creerebbero ulteriori emergenze sociali”.

 

A proposito. Prima il Campidoglio ha assegnato quelle 60 persone nello stabile di Via dei Codirossoni. Poi, dopo le proteste, l’immediata revoca. Non è mancato un po’ di coordinamento, quantomeno?

“Non manca coordinamento, è che le soluzioni non sono semplici ed i problemi – di contro – sono complessi e datati”.

 

Tutta colpa di quelli che c’erano prima di voi, insomma?

“Stiamo ricollocando le persone all’interno del territorio cittadino perché il dovere dell’amministrazione penso sia in primis quello di tutelare come meglio possibile la vita e l’incolumità delle persone”.

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