Manifestazione Casa Pound a Torre Maura (foto LaPresse)

Niente like a CasaPound

Maurizio Crippa

Cancellati gli account Facebook di Gianluca Iannone e di altri arditi e centurioni in giro per l’Italia

L’algoritmo è pericoloso, sì. Ed è pieno di russi che ti trollano, sì. E hanno la posizione dominante, sì. E non si capisce dove pagano le tasse, sì. E prima o poi l’Antitrust amerikana troverà la ricetta per fare lo spezzatino, sì. E Zuckerberg è anche più antipatico di Casaleggio, sì. E se stai troppo a smarmellare la tua pagina durante le ore di lavoro rischi pure di farti licenziare, sì. E forse non chiuderanno tutto l’internet, come vorrebbe quel massimalista democratico di @christianrocca, ma Facebook, prima o poi, lo chiuderanno sì. Ma nel frattempo che trovano il sistema, una volta tanto, diamo a Facebook quel che è di Facebook: un bel like! L’altro giorno hanno bloccato il profilo di Caio Giulio Cesare Mussolini (e che sarà mai? Mica gli hanno dato 44 coltellate) perché all’algoritmo il cognome gli fa lo stesso effetto delle tette delle statue di Canova: gli sembra pornosoft.

 

Ieri invece protestavano quelli di CasaPound, i simpaticoni dello sgombero democratico, perché Facebook avrebbe cancellato “sistematicamente gli account personali dei maggiori esponenti del movimento” (scrive il loro organo di stampa di riferimento). Cancellati gli account di Gianluca Iannone e di altri arditi e centurioni in giro per l’Italia. Probabilmente per qualche commento di troppo, dopo i fattacci di Torre Maura. Loro si sono fatti fotografare con la bocca impacchettata dalla scritta “Facebook”, gridando alla censura. Si facessero aprire un profilo a Casal Bruciato, dopo averlo sottratto a un rom avente diritto. E mettiamolo ’sto like a Facebook, no?

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"