Scalfari il troll del Papa

Maurizio Crippa

La vera illuminazione è vedere Bergoglio che usa il fondatore di Repubblica come meme contro i suoi acerrimi nemici tradizionalisti

Finalmente è tutto chiaro, o meglio “ogni cosa è illuminata”, come direbbe Jonathan Safran Foer. Ce lo siamo chiesto tutti, ce lo siamo chiesto per anni, pure io lo ammetto. E all’improvviso, ieri mattina, l’illuminazione. Prendi Repubblica, pensi ci sarà qualcosa sul complottone di don George o almeno un prete sposato che si confessa assieme ai figli, e invece come un colpo di fulmine c’è Papa Francesco sorridente nel blu dipinto di blu e un titolo che han dovuto far fare le scatole apposta: “FRANCESCO: IO, RATZINGER E LA TERRA DA SALVARE”. Ma come? Non sta agli stracci con mezza chiesa sul celibato? Dove lo trova il tempo per cazzeggiare con Scalfari? Giri pagina, e c’è lui, lui in persona, il Fondatore, a certificare: “PAPA FRANCESCO: CON RATZINGER IL CASO E’ CHIUSO”. E via a raccontare che si sono sentiti, che lui (Scalfari) gli ha spiegato tutto, as usual, che Francesco è di buonissimo umore. Tutte fòle, ovviamente, a partire da quel titolo assurdo “il caso è chiuso”, che del resto non rispetta l’articolo. Ma chissenefrega, manco i titolisti di Rep. badano più a quel che scrive Scalfari. E allora? Allora ecco l’illuminazione. Che è immaginare la faccia, l’incazzatura, di certi acerrimi odiatori di Bergoglio nel trovarsi ancora una volta con Francesco che se la spassa con Scalfari, il male assoluto. Ecco, l’illuminazione è questa: ora è certo che Scalfari sia un meme creato da Bergoglio, un modo per trollare tutti i suoi nemici tradizionalisti: pensavate di avermi dato una botta, ed eccomi qua. Me la menate perché non rispondo a Viganò? Eccola qua, la mia risposta: guarda come ci divertiamo, io e Eugenio.

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  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"