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I Royal disfunzionali

Maurizio Crippa

Viva Harry e Meghan, che se la danno a gambe dalla famiglia impagliata per essere felici. Come Icardi e Wanda

Come un buon padre di famiglia, Carlo principe di Galles minaccia di tagliare i viveri ai principini di Sussex, se mano nella mano Harry e la ex (neo?) commoner Meghan dimettendosi da senior royal lasceranno gli impegni pubblici. Anche regnare e tener spazzata la Corte è un lavoraccio, diamine, che andassero a lavorare davvero. Non fa un plissé. Non fosse che manca in tutto questo la parola amore (so’ ragazzi…). E non diremo la parola libertà, che è grossa, ma almeno il rispetto paterno per l’idea mica male survival di darsela a gambe, Sussex e mogliettina, da una famiglia allargata, benestante, ma ampiamente disfunzionale. Buon padre di famiglia, per il principe Carlo, è definizione che va forse un po’ larga, ma non è nemmeno colpa sua. Però buttarla in sterline, o sul generalizzato “shame on you” popolare, è fuorviante. Quei due vogliono soltanto scappare, come Thelma & Louise, scamparla e spassarsela un po’. Finiranno come Icardi e Wanda Nara, è certo, ma mettetevi nei loro panni e provate a dargli torto: che Queen Elizabeth, lunga vita, si dispiaccia o no.

 

Come ha insegnato “Psycho” una volta e per sempre, in ogni famiglia disfunzionale c’è sempre una mamma impagliata in soffitta. Quella dei Windsor, lunga vita, sta invece sul trono, i suoi cappellini sono più belli e colorati della parrucca di Anthony Perkins, è stata una gran sovrana e ha salvato tre o quattro volte il Regno, eccetera. Ovvio. Ma tutto ha anche un prezzo, che è la ragion di stato ma pure una vita di famiglia che, presa senza corone e con le spine, dal punto di vista di una famiglia normale disfunzionale lo è. 

 

 

Nel suo senso del dovere, dello stato, dell’ex impero e anche della felicità dei sudditi, nel suo destino incoercibile e manifesto di tenersi in testa corona e cappellini, la regina impagliata ha fatto del primogenito Carlo un infelice dinastico, mezzo secolo ad aspirare a un trono che non verrà, o sarà troppo tardi, che amava un’altra ma sposò la perfettissima scelta da mammà e non ha avuto il coraggio di abdicare prima, per la sua Wallis. Andrea, una vita un po’ più spericolata di Steve McQueen, è diventato il Duca di Porc e tocca tenerlo protetto, ed è andata bene che Jeffrey Epstein non ha aperto bocca. Quando la nobilissima nuora Spencer in Harrods nonché principessa del popolo è finita in un tunnel, la mother in law tirò dritto, aveva da salvare la monarchia. Anna è la principessa più benvoluta dai sudditi britannici, ma ha dovuto guadagnarsi una vita diversa, con i suoi amati cavalli e con una carriera (vera) nelle forze armate. Che Harry e Meghan abbiano deciso di darsela a gambe non pare, francamente, così disdicevole. Finiranno come Maurito e Wanda, fotacce su Instagram e Big Brother Vip inclusi, ci si potrebbe scommettere una pinta (e peccato non ci sia più la sorellina reale Margaret, altra casuality involontaria di Elizabeth, adorata dal popolo perché non disprezzava mai una buona birra i compagnia). Certo, quando Edoardo abdicò al trono, nel regno fondato sul divorzio con scisma e sulla testa di Anna Bolena, per sposare la sua Wallis Simpson, più talentuosa e larger than life di Meghan, e scegliersi una vita avventurosa e forse (in)felice, pagò un prezzo più alto di un grisbì di royalties, della rinuncia al marchio Sussex Royal e a prebende di famiglia. Ma almeno Harry e Meghan ci provano, e tutto il resto è vita. Schivata finalmente la nonna disfunzionale, come nelle favole vivranno felici e contenti. O infelici e scontenti, perché costava meno (cit.).

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"