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Pokémon contro Canada

Maurizio Crippa

Storie di soldati sguinzagliati in giro per intercettare Pokéstop e Pokégym

Tra i posti magici del mondo – tipo l’Olanda che in un botto di Capodanno si è trasformata nei Paesi Bassi, come una Cinderella al contrario ma adesso stanno tutto bene – bisogna metterci per forza il Canada. Il simpatico staterellone dove ormai ci sono più divieti politicamente corretti che laghi con le trote, ma ogni tanto regala soddisfazioni, come quando a Natale hanno tagliato il cameo di Donald Trump da Mamma ho riperso l’aereo. Un posto magico davvero, forse anche perché hanno la cannabis di stato, dove può accadere anche questa faccenda, la racconta il New York Times. Nel 2016, quando esplose la breve mania dei Pokémon Go, realtà aumentata, “apparentemente sbucando fuori dal nulla” migliaia di civili iniziarono a penetrare nelle ore più strane nelle basi militari canadesi “e a vagolare inseguendo la luce dei propri cellulari”. Ora i comandi militari canadesi hanno condiviso alcuni loro documenti interni con la Canadian Broadcasting Corporation News Network (non chiedetemi il perché). Sta di fatto che si apprende che in almeno tre basi i soldati furono sguinzagliati in giro per intercettare Pokémon, Pokéstop e Pokégym. Un maggiore della base di Kingston, Ontario, scrisse una mail: “Si prega avvisare i responsabili che Fort Frontnac è, apparentemente, sia una Pokégym sia un Pokéstop. Voglio essere completamente sincero: non ho idea di che cosa significhi”. E noi, adesso, anno 2020, ci stupiamo se Di Maio va in Libia e non sa manco in quale parte del mondo si trova?

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"